Il tradizionale appuntamento della degustazione ufficiale di Vinitaly organizzat0 dalla rivista Civiltà del Bere in collaborazione con Verona Fiere quest’anno è stato quanto mai entusiasmante, dal titolo “le Blue Chips del vino Italiano” ha visto sotto i riflettori le etichette più premiate in assoluto dalle guide e dalle più importanti riviste di settore del mondo. Duecento selezionati degustatori di diverse nazionalità hanno partecipato all’evento che si è svolto nella grande sala Argento del Palaexpo del Vinitaly e che ha visto sfilare uno dietro l’altro dodici autentici fuoriclasse. L’atmosfera è stata quella delle grandi occasioni con il capo redattore di Civiltà del Bere Alessandro Torcoli ad accogliere i partecipanti al tasting e con il direttore Pino Kail che da perfetto conduttore ha introdotto ogni produttore ed il suo pluripremiato vino.
Wine Reality Web Tv: GUARDA LO SHORT-VIDEO DEL GRANDE TASTING
Anche per chi è abituato ad assaggiare tantissimi vini nel corso dell’anno è sempre una grande emozione testare una sequenza di campioni come quella di questo particolare tasting, ognuno dei dodici vini è stato presentato personalmente dal produttore con un’emozione particolare, quella che un padre prova parlando del suo figlio più amato. Ecco la sequenza dei campioni degustati, due vini bianchi e dieci vini rossi:
Planeta Cometa, Sicilia Igt 2008 – Menfi (Agrigento) Fiano 100% E’ tra i vini bianchi del Sud Italia più interessanti, lo presenta il suo ideatore Alessio Planeta, con orgoglio racconta che il vino è frutto di sperimentazione su cloni di Fiano provenienti dalla zona di Salerno impiantati a Menfi su suoli calcarei argillosi che donano al vino importanti sensazioni di aromaticità e permettono la giusta struttura, ideale per una lunga evoluzione in bottiglia. In particolare, afferma Alessio, il Cometa annata 2001 si è dimostrato il vino migliore prodotto dall’azienda Planeta nella sua storia. L’annata ’08 pluripremiata, nel bicchiere mostra bellissimo bouquet olfattivo ed in bocca è di gran piacevolezza fresco-sapida con lungo finale persistente.
Cantina Tramin Nussbaumer, Gewurztraminer AltoAdige Doc 2008 – Termeno (Bolzano) Trentino-Alto Adige, Gewurztraminer 10o%. William Sturz direttore tecnico della cantina spiega come i grappoli di Gewurztraminer del maso di Sella di Termeno siano particolarmente curati e raccolti in sequenza frazionata nel perfetto momento di maturazione, il vino sosta esclusivamente in acciaio, ha ottenuto 92/100 da Wine Advocate, ha bellissimo naso di fiori, frutta intensa e spezie con beva di grande freschezza e di ritorni minerali.
Falesco Montiano, Igt Lazio 2007 – Montecchio (Terni) Umbria – Merlot 100%. Riccardo Cotarella è il papà del Montiano con grande orgoglio presenta il “campione di famiglia”, le selezionate uve di Merlot provengono dai terreni in località San Pietro a Montecchio ed esaltano le caratteristiche del territorio. Nel bicchiere trovo un naso poliedrico che si esprime con sentori di frutti di bosco in confettura, note di liquirizia, erbe aromatiche e mentolate. Bocca morbida e lunga, godibilissimo.
Harmonium, Nero d’Avola Igt Sicilia 2007 – Paceco(Trapani) Sicilia – Nero d’Avola 100% L’ Harmonium è il vino che ha reso celebre l’azienda Firrriato, Vinzia Novara Di Gaetano da oltre dieci anni è il volto della cantina, le sue parole sono un’esaltazione della Sicilia che vuole crescere qualitativamente. Premiato da tutte le guide di settore l’annata ’07 ha naso di intensa frutta rossa matura, tabacco e spezie mentolate. In bocca è opulento e di lunga fresca chiusura frutto-minerale.
Lungarotti Rubesco Vigna Monticchio, Torgiano Rosso Riserva Docg 2005- Torgiano (Perugia) Umbria – Sangiovese 70%, Canaiolo 30% Teresa Severini agronomo ed enologo che si occupa dell’azienda dal 1992 è tra le fondatrici dell’associazione Le Donne del Vino, presenta il suo Rubesco ’05. Nasce nei terreni argillosi e sabbiosi della Collina di Brufa dove si trova la Vigna Monticchio di 12 ettari, è vino di grande impatto olfattivo con frutti scuri, spezie dolci, tabacco, erbe aromatiche. Piacevole al palato con rotondità caratterizzata da viva freschezza.
Mastroberardino Radici, Taurasi Docg 2005 – Atripalda (Avellino Campania) – Aglianico 100% Il Radici ha ottenuto riconoscimenti da tutti gli opion leader italiani e stranieri, lo introduce Piero Mastroberardino. I vigneti di circa dieci anni di età si trovano a Montemarano a Mirabella Eclano, l’Aglianico ha fatto 18 mesi di barriques. Ha olfatto straordinariamente piacevole e complesso, ho riconosciuto in sequenza: sentori di prugna, ciliegia, note di tabacco, sensazioni di humus e deliziosa vaniglia. In bocca è dalla struttura compatta, dal tannino elegante e dalla lunga fresca chiusura.
Cantina Santadi Terre Brune , Carignano del Sulcis Superiore Doc 2005 – Santadi (Carbonia-Iglesias) Sardegna – Carignano 95%, Bovale sardo 5% La Cantina Santadi è nel cuore del Sulcis, zona Sudoccidentale della Sardegna. Antonello Pilloni ne è Presidente dal lontano 1976 ed è l’ispiratore ed il divulgatore dei vini dell’azienda. Il vino proviene da antichi vigneti ad alberello ancora franchi di piede, mostra inebriante olfatto di ribes rosso, cannella, pepe nero, note vanigliate. Carezza il palato con tannino perfettamente estratto e lunga persistenza.
Allegrini Amarone della Valpolicella Classico Doc 2005 – Fumane di Valpolicella (Verona) Veneto – Corvina veronese 80%, Rondinella 15%, Oseleta 5% Marilisina Allegrini è responsabile del marketing dell’azienda di famiglia, che si estende per circa cento ettari nella zona collinare all’interno della Valpolicella. Vino scuro ma luminoso, mi entusiasma il naso di mora, spezie, liquirizia, cacao ed ampie note vegetali. Strutturato e di notevole eleganza, chiude fresco e persistente.
Fontodi Flaccianello delle Pieve, Igt Colli dell’Italia Centrale 2006 – Panzano in Chianti (Firenze) Toscana – Sangiovese 100% La casa vinicola Fontodi è nel cuore del Chianti Classico, Giovanni Manetti è il proprietario insieme al fratello Marco. Straordinari i riconoscimenti ottenuti da questo vino, tra i quali spicca il 99/100 Wine Spectator. Colore rubino scuro, emozionante il naso di fresca mora, spezie, bacche di eucalipto, cuoio ed accelerazioni balsamiche. Al palato è profondo, complesso, con tannini fitti, dona un lunghissimo finale di freschezza e sapidità.
Ornellaia, Bolgheri Superiore Doc 2006 – Bolgheri (Livorno) – Cabernet S. 56%, Merlot 27%, Cabernet F. 12%, Petit Verdot 5% La zona di Bolgheri è tra le zone più interessanti e note dell’Italia enologica. L’azienda Ornellaia è di proprietà della Famiglia Frescobaldi, ed è proprio Ferdinando Frescobaldi Presidente di Tenuta Ornellaia che introduce la degustazione del vino. L’annata ’06 ha ottenuto 95/100 Wine Spectator e 97/100 Wine Advocate. L’inverno piovoso, le calde giornate di primavera e l’estate non particolarmente calda hanno portato le viti a produrre grappoli più piccoli del solito. Il naso mi appare prismatico, mora, frutti selvatici in confettura, tabacco, liquirizia, fresche sensazioni vegetali. La bocca avvolgente raccoglie tannini sinuosi ed è tonica nel lungo finale.
San Guido Sassicaia, Bolgheri Sassicaia Doc 2006 – Bolgheri (Livorno) – Cabernet S. 85%, Cabernet F. 15% Il Sassicaia è stato il primo grande bordolese prodotto su terreno italiano, padre ne è stato Mario Incisa della Rocchetta, nato negli anni cinquanta la prima annata commercializzata è stata 1968. Mostra palpitanti ricchi sentori olfattivi floreali, fruttati e speziati, ampia trama balsamica. In bocca elegante, mostra volume e spessore gustativo, espandendosi con un tannino a maglie fitte ed una freschezza di lunghezza.
Antinori Tignanello, Igt Toscana Rosso 2006 – Firenze Toscana – Sangiovese 85%, Cabernet S. 15%, Cabernet F. 5% Il Marchese Piero Antinori presenta il suo Tignanello, la famiglia da venticinque generazioni produce vino tra la Toscana e l’Umbria, oggi possiede ben 1400 ettari di vigneti. Quest’annata si è accontentata dei 93/100 Wine Spectator, sprigiona al naso in abbondanza profumi di amarene e ciliegie in confettura, spezie scure, cuoio, vaniglia con un finale di ricordi minerali. L’articolato bouguet si ripropone in bocca, con un bell’equilibrio di morbidezza, freschezza e fine massa tannica.
Alla fine di questa intensa degustazione che ha visto in sequenza tutti i più importanti vini italiani, tanti i volti soddisfatti tra i partecipanti italiani e stranieri, un’occasione davvero imperdibile.