Alberto Buratto di Baglio di Pianetto, azienda siciliana del Conte Marzotto, mi propone di testare, oltre ad una serie di vini della cantina, anche un vino anonimizzato, ovvero senza sapere né se si tratta di un vino dell’azienda, né l’annata né tanto meno il vitigno. Nel bicchiere è un bianco davvero interessante, dal colore paglierino carico con lievi riflessi dorati, ha naso pieno di ginestra, ananas, pesca gialla, eleganti note erbacee e di pepe bianco. In bocca è agile e di gran bevibilità, un mix di rotondità alcolica e vena acida, dal buon finale con ritorno del frutto ampliato da netta traccia sapida. Dopo il tasting, quando si svela l’etichetta della bottiglia sinceramente la sorpresa è tanta, è il Ficiligno proprio di Baglio di Pianetto annata 2003, un chiaro esempio di come il passare del tempo riesca a marcare ancor di più la differenza qualitativa, un bianco siciliano che si esprime ancora ad ottimi livelli ad oltre sette anni dalla vendemmia.
Creato dall’enologo Fausto Maculan deriva da uve Inzolia e Viognier in eguali percentuali, allevate a 600 m. slm. in terreni di medio impasto con una buona componente d’argilla che godono di un microclima privilegiato. Le uve raccolte manualmente in casse sono state raffreddate. Dopo la cernita, si è proceduto alla diraspatura e alla pigiatura, per consentire la macerazione freddo per dodici ore. Dalla pressatura soffice, il mosto è stato ancora una volta raffreddato favorendo la decantazione naturale. La fermentazione ha avuto una durata di 20 giorni, a temperatura controllata, in serbatoi d’acciaio inox, dove si è prolungata la maturazione per 4 mesi. Inzolia e Viognier si sposano ottimamente e si sorreggono a vicenda, nel vino, oltre la tecnica realizzativa, gioca evidentemente un ruolo fondamentale il terroir di provenienza, le vigne allevate in un contesto di buone somme termiche ed ottime escursioni, permettono al vino di avere, oltre che struttura, una longevità di tutto rispetto. Complimenti!!