Riuscitissima la conferenza-degustazione, evento AIS Sicilia, condotta insieme a Filippo Barbiera alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano che si è svolta Giovedì 18 Febbraio 2010 nell’ambito della promozione del Vino e del territorio da parte dell’Istituto Regionale Siciliano della Vite e del Vino. Ideata e realizzata in collaborazione con i dirigenti dell’Istituto Dr. Anna Salamone e Dr. Dario di Bernardi “La dolcezza della Sicilia nelle Malvasie delle Lipari”, ha avuto una grande e qualificata presenza di pubblico, diviso tra stampa e operatori turistici, che ha riempito lo spazio tasting all’interno del padiglione Sicilia, tutti affascinati dalla storia piena di luce della Malvasia, dal suo solare colore, dai suoi profumi freschi e mielati.
Le Isole Eolie sono indubbiamente un polo d’attrazione con le loro caratteristiche uniche, sono una meta ambita da migliaia di turisti entusiasti delle loro bellezze, lo splendido mare vero paradiso per i subacquei, le loro spiagge, i tramonti dai caleidoscopici colori.
Fra tutte Salina è l’isola che più delle altre ha saputo salvaguardare la sua anima rurale mantenendo la propria economia tradizionale basata sulla coltura del cappero e la produzione del famoso vino Malvasia. Con un excursus verbale accompagnato dalle proiezioni di slide, abbiamo intrapreso un viaggio che partendo dal territorio di ogni isola che compone l’arcipelago ha associato ad ognuna di esse un colore che la definisse, addentrandoci poi nel metodo di produzione delle varie tipologie di vino Malvasia, da quello dolce Naturale, quello Passito, fino a quello Liquoroso, per terminare con un approfondito tasting guidato di quest’affascinate nettare eoliano.
Oggi in Italia, esistono ben 16 vitigni Malvasie annotati nel Registro Nazionale delle varietà di vite mentre in Europa si ritiene esistano 46 tipi di Malvasie diverse.La “Malvasia delle Lipari” è un vino di denominazione d’origine controllata DOC dal 1973, con una produzione di circa 1000 ettolitri l’anno, che è ottenuta da uve bianche Malvasia nella percentuale del 95 % e da uve nere (detta “minutidda” in dialetto o meglio “Corinto Nero” secondo la denominazione ufficiale).
In degustazione tre Malvasie Passito di altrettanti produttori, Caravaglio 2008, D’amico 2007, Virgona 2006. Tre Malvasie dalle caratteristiche diverse, la Caravaglio ’08 più completa ed articolata si è mostrata dal colore giallo dorato, dall’olfatto splendido concentrato di natura, dove si fondono ginestra, eucalipto, dattero, albicocca matura, e suadenti note mielate. In bocca è piacevolmente dolce con una viva freschezza dal bel finale di persistenza aromatica di frutta, miele e mandorla. La Malvasia Passito D’Amico ’07 si è mostrata di colore più scuro, ambra ramato, naso pieno di frutta secca, uva passa, note di vaniglia. Al palato di corpo e calore avvolge con la sua morbidezza ed il miele vigoroso. Infine la Malvasia Virgona annata ’06, riempie il bicchiere di colore giallo ambrato con riflessi dorati e sprigiona un naso calibrato tra sentori floreali di ginestra ed erbe aromatiche, eucalipto, albicocca matura, anice e miele. In bocca di spessore e rotondità chiude di gran persistenza aromatica intensa.
Enormi passi avanti dal punto di vista qualitativo compiuti dai produttori di Malvasia delle Lipari attraverso un grande impegno frutto della passione per la loro terra ed il loro vino, è questo il commento che con il collega giornalista di grande esperienza Nino Panicola presente al tasting si è messo in risalto, Panicola mi ha ricordato una puntata di Rai Uno di Linea Blu di tantissimi anni fa nella quale egli ebbe modo di descrivere alcune Malvasie già allora di buon livello ma oggi certamente di maggior pregio.
Infine c’è piaciuto chiudere l’evento ricordando una piccola verità: spesso chi arriva alle Isole Eolie astemio riparte avendo imparato ad apprezzare la bontà e la piacevolezza del vino, proprio grazie alla Malvasia delle Lipari ed alla magia dei suoi inebrianti sentori, diventando poi tra i migliori comunicatori della bontà di questo vino.
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