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Nel mondo del vino, sempre più competitivo ed individualista, non capita spesso che due importanti produttori decidano di raccontare  insieme le proprie storie e i propri vini, prima a casa di uno, poi dell’altro. Lo scorso sabato 26 settembre, Michele Scammacca, proprietario della Cantina Murgo, e Marco Nicolosi proprietario ed enologo della Cantina Barone di Villagrande, hanno puntato iriflettori sulla produzione del versante Sud-Est dell’Etna, proponendo un intrigante viaggio sensoriale nel quale la cucina del ristorante della Tenuta San Michele di Murgo ha incontrato alcuni vini delle due storiche aziende etnee. L’evento “Murgo – Villagrande: incontro di vini, cantine e tradizioni” avrà, dunque, anche un viaggio di ritorno venerdì 9 ottobre nella cantina di Barone di Villagrande.

La Tenuta San Michele della Cantina Murgo Sorge a 500 m dal livello del mare, sulle pendici orientali dell’Etna. Nel 1981 il Barone Emanuele Scamacca del Murgo decise di trasformare le antiche proprietà terriere di famiglia in aziende agricole, negli anni successivi i figli hanno contribuito alla crescita dell’azienda che oggi conta 30 ettari vitati. Attualmente i vigneti sono dislocati presso le tre Tenute: San Michele ( Santa Venerina), Gelso Bianco ( Catania) e La Francescana (Aprilia). Nel 1982 prende vita la bottiglia di Etna Rosso Murgo e nel 1990 il primo spumante Murgo Brut

Michele Scammacca e Marco Nicolosi al brindisi di inizio serata

La Cantina Barone di Villagrande si trova sul versante Sud-Est dell’Etna a 700 metri sul mare, la sua storia affonda le radici nel tempo, già nel 1700 la famiglia Nicolosi coltivava queste terre e nel 1869 Paolo Nicolosi creò la nuova cantina di vinificazione e affinamento. Dal 1989 l’azienda è certificata in biologico, le viti disposte a terrazze coprono una superficie di circa 18 ettari, inoltre sull’isola di Salina (Me) l’azienda possiede 2 ettari di Malvasia in contrada Vallone Casella.

«L’idea di questo evento è nata un giorno a pranzo, con Marco – racconta Michele Scammacca – ci siamo detti perché non creare una serata insieme dove si possano degustare i nostri vini, per raccontare un po’ di noi e di voi? E così abbiamo pensato a una sorta di viaggio sull’Etna, da dove partire e dove fare ritorno. Un percorso enologico che sia diverso dagli altri, che si avvicini a una serata tra amici».

«Sì, abbandonare le sovrastrutture e raccontare noi stessi – fa eco Marco Nicolosi – d’altronde quello che ci unisce è la reciproca stima e il grande rispetto che nutriamo l’un l’altro; non solo come persone, ma anche come Aziende che hanno compreso come, lavorare in sinergia e fare rete, sia diventata un’evoluzione naturale anche nel settore del vino».

Marco Nicolosi e Michele Scammacca con i loro Etna Rosso Doc 2017

Michele Scammacca ci racconta –Quando nel 1983 sono tornato in Sicilia, il vino etneo in bottiglia era davvero poco, siamo entrati in questo mondo da pionieri, naturalmente esisteva già il vino di Barone di Villagrande tra le primissime aziende ad imbottigliare sin dagli anni ’40.
Oggi si continua a parlare molto del versante Nord -Ovest dell’Etna nel quale tanti produttori si sono lanciati, ma si parla poco del lato Sud-Est, non si mette in sufficiente evidenza che qui si fanno vini altrettanto buoni, vini basati sulla finezza e sulla freschezza, una grande potenzialità per i bianchi, ma anche rossi che raggiungono alti livelli qualitativi.”

Marco Nicolosi: “Sono nato e cresciuto in questo comprensorio, poi ho studiato viticoltura ed enologia a Milano e sono ritornato per mettere a frutto i miei studi.
Quello che era una volta l’Etna non lo è oggi e quello di oggi non sarà l’Etna domani, il vino è sempre un mondo in evoluzione, in questo territorio tutto è perfetto per la produzione dell’uva e la sua trasformazione in vino, in questo versante riusciamo a produrre vini di grandissimo interesse. Con Michele ci lega una bella amicizia”.

Il viaggio alternato tra le due aziende prevede sei chicche, inizia con l’Extra Brut 2010 Magnum, nerello mascalese 80 mesi sui lieviti, ricco di fine carbonica, bel naso di pan brioche, sentori agrumati, pesche, mela gialla, percezioni erbacee e pietra focaia.. Volume, struttura ed eleganza rendono godibile l’assaggio fatto di morbidezza bilanciata da bella presenza acido\sapida con lunga persistenza retro-olfattiva.

L’Etna Bianco Superiore 2018 Barone di Villagrande da 100% Carricante, ammalia per l’intensità olfattiva fatta di ginestra e zagara, frutta bianca fresca, spezie e lievi nuance vegetali. Bella la bocca caratterizzata dal terroir vulcanico con la sapidità che accompagna il lungo incedere finale fruttato

Godibile di freschezza l’Etna Rosato 2019 Barone di Villagrande, ottenuto da 90% nerello mascalese e 10% carricante, dall’olfatto e dal sorso di fragoline di bosco, pompelmo rosa, agrumi ed erba limoncella.

Naso ricco e bocca sottile per l’Etna Rosso 2017 Contrada Villagrande, rosa rossa macerata, ribes, humus, sottobosco, erbe aromatiche. L’assaggio vibra di freschezza, con bel tannino e ritorni frutto\sapidi.

Dà piacevolezza nel bicchiere l’Etna Rosso 2017 Tenuta San Michele di Murgo, il naso è di fragoline e lamponi su un tappeto di foglie fresche, mineralità vulcanica e percezioni balsamiche. La bocca è fresca, con finissimo tannino, e finale saporito.

Per concludere l’equilibrata Malvasia Salina 2017 Barone di Villagrande, seducente con il suo olfatto di albicocca e pesca candite, fichi secchi, miele d’arancio, erbe aromatiche mediterranee e percezioni salmastre. In bocca è avvolgente e lunga con residuo zuccherino calibrato.

L’edizione numero dodici di “Le Contrade dell’Etna”, rispetto alle precedenti, si è differenziata per alcuni aspetti: per la prima volta al Castello Romeo di Montelaguardia a Randazzo Etna Nord i giorni di manifestazione sono stati due, Domenica 14 Aprile gli assaggi hanno riguardato l’ultima vendemmia, mentre lunedì 15 le annate precedenti.
Per poter esporre i propri vini nei banchi d’assaggio le aziende hanno versato un contributo di 400 euro più Iva per coprire i costi dell’organizzazione, questa novità ha creato una sostanziale scrematura tra le aziende che quest’anno sono state 75 a fronte delle oltre 100 della scorsa edizione.

Il numero dei visitatori è stato come sempre ottimo, ma il Lunedì è decisamente cresciuta la presenza di stampa e operatori del settore e si è pototuto assaggiare in tranquillità.

Le Contrade dell’Etna è nata da un’idea geniale di Andrea Franchetti ospitata nella sua cantina di Passopisciaro, è cresciuta poi di anno in anno spingendo verso la  riqualificazione delle diverse micro-aree del vulcano, percorso recepito anche nel disciplinare della Doc Etna.
L’Etna ha così vissuto una nuova stagione, sono stati anni importanti di mutamenti e riscoperta della propria identità, ma anche di arrivo su “’a Muntagna” di persone da varie parti dell’Italia e del mondo che, innamorate di questo magico luogo, sono giunti per fare il vino sul vulcano.

 Ecco i migliori assaggi di quest’anno tra spumanti, bianchi, rosati e rossi, ordinati per tipologia, aziende e annata.

1 -Murgo Etna Doc Metodo Classico Extra Brut 2011
Fantastico spumante da nerello mascalese con 90 mesi sui lieviti, dal perlage finissimo, ha naso sfaccettato, bouquet floreale, calibrate sensazioni di pan brioche, pesca, agrumi e sentori speziati. Sorso pieno, equilibrato e lungo.

2- La Gelsomina Etna Doc Metodo Classico Rosè Brut
36 mesi sui lieviti per questo rosè accattivante, olfatto fresco e fragrante, crosta di pane, fragolina di bosco e melograno, ciliegia e scorza d’arancia. Al gusto mostra il suo nerbo acido, buona coesione e lunghezza gustativa.

3- Pietradolce Archineri Etna Bianco 2018
Il vino è giovane ma è già un gran bel bere, naso e bocca intense tra fresche note di zagara, ginestra, mango, pesca bianca e menta, beva tesa ed avvolgente.

4-Federico Curtaz Etna Bianco Gamma 2017
Elegante naso di ginestra, susina e pesca bianca, salvia e rosmarino, bocca piena di freschezza con lunghi ritorni agrumati e sapidi.

5- Planeta Etna Bianco 2017
Dal bicchiere leggiadro ha naso floreale di sambuco, fruttato di mela e pesca bianca, beva fresca e piena con echi sapidi.

6- Tenuta Bastonaca Etna Bianco 2017
Ottima versione con olfatto pieno e fresco di ginestra, agrumi, pesca bianca e menta, percorso gustativo corrispondente con lunga la scia sapida.

7- Feudo Cavaliere Etna Bianco 2016
Freschezza del frutto e mineralità giocano un bel ruolo al naso ed in bocca, assaggio pieno, fresco e di gran piacevolezza.

8- Nuna Etna Bianco 2015
Olfatto tra profumi floreali e più marcate note fruttate di pesca e ananas, note salmastre e di idrocarburi, pieno e lungo alla beva-

9- Benanti, Etna Bianco Superiore Pietra Marina 2015
Gran campione, è intenso di ginestra, zagara, mela e pesca bianca, poi fini percezioni di macchia mediterranea e minerali, l’ingresso al palato è tanto fresco quanto pieno e di lunga progressione frutto/sapida.

10- Teresa Eccher Ariel Etna Rosato 2018
Effonde fresche sensazioni floreali di rosa, fruttate di fragoline e pesca bianca, assaggio corrispondente e godibile.

11- Ciro Biondi Etna Rosso Contrada Ronzini Cisterna Fuori 2017
Accattivante con floreale di viola e di rosa, frutti di bosco, ribes, macchia mediterranea e note mentolate, gusto sapido e lungo.

12- Contino Etna Rosso Barus 2017
Emana belle note olfattive di rosa canina, ciliegia, susina, carruba, toni minerali e balsamici, progressione gustativa fresca dal tannino calibrato.

13- Federico Graziani Etna Rosso 2017
Naso espressivo di fragola, mora, arancia rossa, spezie, chiodi di garofano e salsedine, in bocca godibilissimo tra spina acida,  e polpa fruttata.

14- Girolamo Russo Etna Rosso San Lorenzo 2017
Gran finezza olfattiva e gustativa, rosa rossa, ciliegia sotto spirito, muschio, cannella e liquirizia, tanta dinamicità in bocca

15- Monteleone Etna Rosso Cuba 2017
Bello da bere, svela all’analisi olfattiva e gustativa fresche sensazioni floreali, fruttate e balsamiche, ha ritmo, equilibrio e lunghezza gustativa.

16- Passopisciaro Contrada G Guardiola 2017
Perfetta sintesi gustativa tra i cinque cru di Andrea Franchetti, fresco di fiori rossi macerati, confettura di fragole, al sorso teso e pieno, denota sensibilità di tannino e gran profondità.

17- Cantina di Nessuno Etna Rosso Nuddu 2016
Naso particolare con nuance floreali di lavanda e rosa canina, dal frutto vivido di mora di rovo, amarena, ribes, liquirizia e cannella, teso al palato con trama tannica ben integrata.

18 -Donnafugata Etna Rosso Fragore 2016
Naso sfaccettato di rosa rossa, ribes, lampone, macchia mediterranea e spezie scure. In bocca fresca dinamicità del frutto tra note di pepe e balsamo, vivo tannino e matrice sapida elegante.

19- Giovanni Rosso Etna Rosso 2016
Dal bicchiere sensazioni di viola e rosa, ciliegia rossa e gelso, mora, echi mentolati e di cannella bella la trama gustativa fresco/sapida

20 -Graci Etna Rosso Arcurìa 2016
Avvio floreale con geranio e rosa canina, poi ciliegie e lamponi, cannella, muschio, liquirizia, sorso dai toni gustosi, piacevolmente fresco e minerale.

21- Tenuta Tascante Etna Rosso Contrada Sciranova VV 2016
Naso già poliedrico tra frutto e spezie, chiodi di garofano, salsedine, in bocca è di elegante registro e di ottima lunghezza.

22- Cusumano Alta Mora Etna Rosso Guardiola 2015
Naso che apre con viola, sorba, ribes, macchia mediterranea, sottofondo di anice stellato e china. suadente d’acidità e mineralità nel quale la trama tannica sorregge il lungo coerente finale

23- Palmento Costanzo Etna Rosso Contrada Santo Spirito 2015
Girandola di note olfative che spaziano da fiori rossi macerati, fruttato di lamponi, ciliegie, rabarbaro e tabacco dolce. Bocca avvolgente e vibrante di freschezza, dal tannino sinuoso, d’ottima lunghezza.

24- Fischetti Muscamento Etna Rosso 2014
Raffinato ed intenso al naso con rosa rossa, ribes e amarena, erbe aromatiche, tabacco biondo, chiodi di garofano e muschio. Bello il palato fresco, equilibrato e profondo.

25- Pietro Caciorgna Etna Rosso  N’Anticchia 2014
Aromi ben assortiti di rosa e viola, prugna e mora di gelso, spezie, grafite, cardamomo, china e erbe officinali. Beva territoriale e raffinata.

26- Tenuta di Fessina Etna Rosso Musmeci 2014
Emoziona già all’olfatto con violetta, ginepro, mora di rovo, ribes rosso, sorba, grafite, tabacco, terra di resina e corteccia, dal sorso autorevole, ha vigoria acidica e finale lunghissimo.

27- Tornatore Etna Rosso Riserva 2014
Bouquet intenso ed articolato fragoline e ciliegie sotto spirito, funghi, tabacco e note mentolate. Bello da bere per avvolgenza e lunghezza.

28- Cottanera Etna Rosso Riserva Zottorinotto 2013
Bello il corredo odoroso nobile, rosa appassita, cieligia e fragola sottospirito, cesto di spezie, cannella e chiodi di garofano, beva profonda e lunga.

29- Vivera Etna Rosso Martinella 2013
Aroma intenso di frutto vivido, mora di rovo, ribes, liquirizia e cannella, cacao e scatola di sigaro, assaggio di dinamica progressione, fresco pieno di frutto e spezie.

30- Nicosia Etna Rosso Riserva Contrada Monte Gorna 2012
Grande olfatto di geranio, ribes, macchia mediterranea, pietra lavica, tabacco e mentolo. Dal corpo deciso, con tannini levigati e freschezza ancora viva, lungo il finale di frutta e grafite.

L’edizione 2019 di Vinitaly appena conclusa, come già da qualche anno, è stata la migliore di sempre, sia in termini di numeri che di organizzazione, 4.600 aziende, 130 in più dell’anno scorso, 100mila metri quadrati espositivi netti, 125mila presenze da 145 nazioni, in aumento la qualità ed il numero dei buyers esteri accreditati che quest’anno registrano un + 3% per un totale di 33 mila presenze.

L’analisi della Sicilia al Vinitaly
E’ costante la crescita qualitativa dei vini siciliani delle oltre 180 cantine siciliane quest’anno presenti tra padiglione 2, FIVI, Vinitalybio ed alte inserite in varie aree, ma l’aspetto importante da sottolineare è, che in generale, i vitigni che danno origine ai vini sono sempre più valorizzati rispettando le loro caratteristiche nel bicchiere, la giusta strada intrapresa già da qualche anno inizia a dare buoni frutti, anche se qualche voce fuori dal coro ancora persiste.

Ho assaggiato bianchi più centrati, nei quali la giusta acidità è sorretta da adeguata struttura, insomma sembra che la smania di fare vini freschissimi, beverini e tutti uguali stia finendo in archivio.

E’ l’anno dei vini rosati, da tutti i vitigni e zone della Sicilia, dai colori flebili a quelli più intensi, dai più profumati a quelli più strutturati.
I rossi giovani tutto frutto sono sempre più precisi ed accattivanti, quelli con qualche anno in più evidenziano sempre meno legno ed equilibrio.

Il vigneto Sicilia è ricco di una moltitudine di vitigni, ecco oggi le percentuali dei più diffusi: i Catarratti, riuniti in un’unica varietà, hanno una presenza complessiva di circa il 33% della superficie vitata regionale, il Nero d’Avola il 16% circa, il Grillo 7,5% circa, l’Inzolia il 5,5% per cento, il Syrah 5% circa, lo Chardonnay 4,25% circa.

L’imbottigliato delle Denominazioni vede in testa la Doc Sicilia che oggi conta 388 aziende e più di 7mila viticoltori, nel 2018 ha registrato una crescita del 173% rispetto all’anno precedente, con 80,5 milioni di bottiglie, un trend dei primi mesi del 2019 che si proietta verso i 100 milioni entro la fine dell’anno.
Trend di crescita del 5,4 per cento pure per la Doc Etna con 3,6 milioni di bottiglie nel 2018 contro i 3,4 dell’anno precedente. Flessione per l’Igt “Terre Siciliane” che nel 2018 registra circa 127 milioni di pezzi confezionati (bottiglie e confezioni alternative) contro i circa 172 milioni del 2017.

Ecco i 25 vini più interessanti tra nuove etichette e nuove annate in varie tipologie. Sono esclusi dalla scelta i vini dell’area del Consorzio Etna Doc, ai quali dedicheremo un focus dopo “Contrade dell’Etna” del 14 e 15 aprile.

Gli assaggi sono elencati in ordine di tipologia, aziende ed annate.

SPUMANTI

– Fazio Grillo Brut (Tp),
un fresco metodo charmat pieno di sensazioni floreali di margherite bianche, fruttate di pera, pesca, susina bianca, dall’assaggio piacevolmente agrumato.

Giacomo Funaro e il suo Extra Brut
Sorprendente il Funaro Metodo Classico Extra Brut (Tp) per finezza ed eleganza, naso ricco di sensazioni di crosta di pane, fruttate di pesca e ananas, il sorso è cremoso e pimpante.

BIANCHI

Carmelo Bonetta durante il tasting di Lalùci
– Splendida espressione del Baglio del Cristo di Campobello Lalùci Grillo 2018 (Ag), dal bicchiere nette sensazioni di mela, melone bianco, salvia, note agrumate e minerali, l’assaggio è ricco di frutto e spezie con lunga scia fresco/sapida.

Renato de Bartoli a sx mostra la bottiglia di Munriali, a dx Giovanni Chiaramonte
– Presentato al Vinitaly 2019 il Baglio di Pianetto Munriali Catarratto-Inzolia Doc Monreale 2018 (Pa), bell’olfatto variegato di glicine e ginestra, pesca e pepe bianco. Coerente al gusto, ha finale denso e persistente.

– Castelluccimiano Miano Catarratto 2018 (Pa), fresca espressione varietale del vitigno fra frutto e belle note minerali, è intenso e lungo al palato.

–  Centrato il Cusumano Shamaris Grillo 2018 (Pa), inebria con olfatto di origano, pesca bianca, susina e agrumi, bocca piena intensa e persistente.

– Cva Canicattì Aquilae Bio Grillo 2018, naso varietale di ginestra, pera, pesca gialla e note erbacee, bello il sorso vibrante e persistente.

Da sx Sergio, Federica, Bruno e Marco Fina con il loro Kebrilla Grillo
– Intenso e pieno al naso ed in bocca il Fina Kebrilla Grillo 2018 (Tp), naso di tiglio, pesca gialla, salvia, pepe e agrumi, in bocca è fresco ed avvolgente.

– Ottima performance per il Fondo Antico Grillo Parlante 2018 (Tp), effonde ginestra, pera e pesca bianca, pepe, macchia mediterranea e ritorni agrumati, all’assaggio è vibrante di lunga scia sapida.

Achille Alessi con il suo Suliccenti Grillo
– Terre di Giurfo Suliccenti Grillo 2018 (Rg),
freschi aromi di zagara, di mela e pera, erbe aromatiche e fieno. Bocca piena e coerente equilibrata da adeguate note caloriche.

ROSATI

Antonio Rallo posa con la bottiglia di Sul Vulcano Etna Rosato
– Debutto al Vinitaly per Donnafugata Sul Vulcano Etna Rosato 2018 (Ct) da nerello mascalese, fresco al naso di rosa e glicine, fragoline di bosco, pompelmo rosa e salvia, lungo il sorso teso e minerale.

Mario di Lorenzo con il nuovo vino rosato creato dall’enologo Tonino Guzzo
– Feudo Disisa Grecu di Livanti 2018 (Pa), nuovo rosato ottenuto da nero d’avola, profuma di muschio, fragola, ciliegia e menta, bella la bocca dinamica e lunga.

Annamaria Sala con la nuova bottiglia Rosa dei Venti
– Altro nuovo vino rosè il Tenuta Gorghi Tondi Rosa dei Venti Rosato 2018 (Tp) da nerelllo mascalese, olfatto di glicine e zagara, ciliegia, fagolina e lime, assaggio di freschezza e mineralità.

Tenute Lombardo Fiore Nero Rosato 2018 (Ag), nero d’avola d’altitudine dall’olfatto di ciliegia rossa e ribes e mentuccia selvatica, sorso piacevolmente fresco e salino.

ROSSI

– Valle dell’Acate Belli Folli Nero d’Avola 2018 (Rg), intenso olfatto di ciliegie, lamponi e pepe nero, corrispondente alla beva è di grandissima bevibilità.

Stefano Caruso e il suo Perricone Bio
– Caruso & Minini Naturalmente Bio Perricone 2017 (Tp),
l’essenza de vitigno, fresco di frutti rossi, lamponi, mirtilli, ciliegie rosse, belle note speziate, dal sorso pieno che riempie il palato.

Luna Sicana A Zita Cu Zitu 2017 (Ag), nero d’avola tutto frutto e piacevolezza, bouquet fresco di ciliegie e more, di muschio e spezie. L’entrata in bocca è di viva spalla acida e deliziosa vena salmastra finale.

Planeta Cerasuolo di Vittoria Classico Dorilli 2016 (Rg), effonde pregevoli sensazioni di rosa rossa, mirtillo, amarena, carruba, tabacco e spezie dolci. Tonico ed avvolgente al gusto, si allunga saporito.

Andrea Annino con il Cersuolo di Vittoria
– Valle delle Ferle Cerasuolo di Vittoria 2016 (Ct), piace il suo olfatto disposto su eleganti sensazioni di rosa rossa, iris, avvolte da note polpa di ciliegia, prugna e pepe nero. Bocca sinuosa e godibile.

-Cantine Barbera Ciàtu Alicante Doc Menfi 2016 (Ag), affascinante e poliedrico di lamponi e amarene, macchia mediterranea e spezie scure, assaggio succoso di gran personalità tra morbidezze e asperità fino al lungo finale.

– Bellissima performance per Alessandro di Camporeale Kaid Syrah 2015 (Pa), evoca al naso profumi d’amarena, mora, cacao, chiodi di garofano, pepe nero in grani e burro salato. Bocca di gran spessore tra spezie e dolcezza del frutto.

Fabio Sireci con la sua Selezione Vrucara
– Il Feudo Montoni Nero d’Avola Vrucara 2014 (Ag) ha naso particolarmente variegato tra rosa rossa, ciliegia nera, amarena, prugna, sensazioni di cannella, liquirizia e cioccolato. Classico il suo procedere alla gustativa tra eleganza e lunga persistenza

– Tasca d’Amerita Rosso del Conte 2014 (Pa), nero d’avola e perricone giocano in casa con olfatto sfaccettato di mora, amarena spezie dolci, liquirizia, e balsamo. Ingresso al palato pieno e fresco, dal fine tannino e dall’allungo da gran vino.

LIQUOROSI

– Intorcia Marsala Vergine 1980 (Tp), dal bicchiere pura magia, sentori eterei ed intensi di miele di sulla, fichi secchi, cacao, erbe aromatiche, scorze di agrumi e datteri, tabacco dolce, radice di liquirizia. Palato ampio, profondo ed equilibrato, con lunghissimi persistenti richiami olfattivi.

– Florio Marsala Superiore Semisecco Ambra Donna Franca Riserva (Tp), inebria all’olfatto con lavanda, albicocca e cedro canditi, miele di castagno e mandorle caramellate, il sorso riempie il palato di rara densità e freschezza.

 

 

L’atmosfera della Chianti Classico Collection alla Leopolda di Firenze, l’anteprima delle nuove annate del Chianti Classico, è sempre unica ed assolutamente bellissima, 9500 bottiglie schierate nel lunghissimo banco centrale, gli accoglienti tavoli riservati ai giornalisti provenienti da vari continenti, i sommelier AIS che fanno la spola servendo centinai e centinai di vini al gota dei critici enologici mondiali.

I dati del Chianti Classico evidenziano una DOCG in gran forma, i suoi principali mercati sono Stati Uniti (34%), Italia (23%), Canada (11%), Germania (8%), poi Paesi Scandinavi, UK, Svizzera, Giappone, Cina, Hong Kong, Russia, Francia e Benelux.

Presenti 721 etichette ho degustato le nuove annate, la 2017, la Riserva e la Gran Selezione 2016.
L’annata 2017 è da definirsi problematica, caratterizzata da un inizio con forti e ripetute precipitazioni ed un periodo prevendemmiale di gran siccità che ha abbassato le rese per ettaro dando uve spesso ipermature. Viste le premesse, sono soddisfatto degli assaggi, alcuni decisamente centrati, altri squilibrati che miglioreranno in bottiglia.

La Riserva 2016,nella maggior parte delle bottiglie, conferma la bontà dell’annata, vini di gran registro, freschi dai tannini presenti ma, di gran fattura, lunghi ed accattivanti, La Gran Selezione  2016, anch’essa di sicuro interesse, soffre ancora di gioventù, vini nei quali spesso il legno deve ancora integrarsi con il frutto per dare il meglio nel bicchiere.

da sx a dx: Gigi Brozzoni, Stefano Tesi, Luigi Salvo, Rocco Lettieri.
Ecco, tra i 2017, i migliori 20 assaggi.

Badia a Coltibuono: floreale di viola, fruttato di lampone e amarena, sorso teso e piacevole.

Bibbiano: viola, mora, ciliegia, rabarbaro e menta, elegante al naso, in bocca di lunghezza gustativa.

Bonacchi: fruttato importante all’olfatto, il sorso è dinamico e pepato, molto accattivante.

Carpineta Fontalpino Montaperto: olfatto in gran spolvero, frutto rosso carnoso, pepe nero, bacche di ginepro, bocca vivida per freschezza e tannino.

Castellare di Castellina Castellare: spettro olfattivo che spazia dal classico floreale, al fruttato sino a note di tabacco e liquirizia, bocca energica e lunga.

Castello di Ama Ama: viola, lamponi, amarene e cannella, grande acidità in bocca che si alterna al calore.

Castello di Monsanto: effonde, viola, ciliegie e amarene, visciole, sorso di stesso registro e mirabile lunghezza.

Castello Vicchiomaggio Guado Alto: naso classico ben giocato tra floreale, fruttato, bocca piacevole di frutto e spezie.

Dievole: registro olfattivo di note floreali e fruttate, percezioni agrumate, pepe nero e tabacco, beva sapida.

Félsina: fruttato pieno di ciliegie e lamponi, intense note speziate, sorso sorprendentemente vivido e pepato.

Gagliole Rubiolo: morbido e godibile, beva che avvolge e si allunga nel finale sapido.

Isole e Olena: naso inebriante di ciliegia e mora, note agrumate e di pepe, ingresso in bocca viva gioventù.

L’Erta di Radda: esplosione floreale, poi, mirtilli, fragole, mughetto, amarene, liquirizia, bocca mix di ricchezza e finezza gustativa.

Marchesi Antinori Pèpoli: semplice ed efficace, ricco di frutto e spezie, centratissimo alla sorso.

Monterotondo Vaggiolata: naso poliedrico, rosa, viola, note erbacee, bocca ancora più intrigante per equilibro gustativo e lunghezza.

Podere Poggio Scalette: ottima performance, naso su toni morbidi di frutto, bocca avvolgente di freschezza.

Ricasoli Brolio: floreale di rosa canina, lavanda, fruttato fresco, salvia, pepe e cardamomo, scattante in bocca alterna acidità e calore.

Riecine: olfatto e sorso pieni ed inebrianti, viola e iris, frutta rossa, spezie dolci, fresco ed elegante, che bel vino!

Tenuta di Nozzole Nozzole: rosa canina, incenso e sandalo, bocca di amarene e pepe, bocca agile e fresca, saporita e lunga.

Vignamaggio Terre di Prenzano: naso delicato di rosa e lavanda, lampone, fragola, e bacche di ginepro, sorso saporito, agile e di bella lunghezza.

Le “Contrade dell’Etna” giungono all’undicesima edizione, ne è stato versato di vino etneo nel bicchiere dal quel lontano 2008, sono cambiati i tempi ed il vino dei vari versanti del vulcano oggi mostra caratteristiche differenti. Sono stati anni importanti di continui cambiamenti, di prese di coscienza, di rinvigorimento della propria identità ma, anche di arrivo su “’a Muntagna” di genti da ogni parte del mondo venuti a fare il vino non del vulcano ma sul vulcano.

Il successo di questa manifestazione, che Andrea Franchetti ha pensato e realizzato per mettere in luce le diversità delle vari Contrade di produzione dell’Etna, oggi prende vita nell’ampio spazio esterno del Castello Romeo a Montelaguardia, oltre 100 le aziende presenti e in tanti hanno affollato i banchi d’assaggio tra operatori di settore, appassionati, e colleghi della stampa italiana ed estera.

L’ANALISI
Come ogni anno in degustazione i campioni dell’ultima vendemmia e di qualche millesimo precedente. La 2017 è stata un’annata difficile in tutta la Sicilia, caratterizzata da gran caldo e siccità, vendemmia anticipata e riduzione del quantità di uva prodotta e quindi di vino.
Sull’Etna il disagio è stato contenuto ed in generale i vini, pur mostrandosi più pronti rispetto ad altre annate, non hanno accusato particolarmente il colpo.

Questo magico luogo fatto di terrazzamenti di matrice vulcanica e vigne centenarie marca nel bicchiere vini unici per caratteristiche e fascino.
In ogni edizione emergono novità e tendenze, quest’anno non perfettamente in linea con un’idea di unicità pur nella diversità delle varie contrade, si sono evidenziati i vini macerati che sono cresciuti di numero con caratteri decisi, alcuni bianchi sono pronti e profumatissimi, svariati rosati sempre più flebili quasi bianchi e alcuni rossi troppo materici.

I MIGLIORI ASSAGGI tutti annata 2017, bianchi, rosati e rossi:

BIANCHI
Benanti, Etna Bianco Superiore Pietra Marina ‘17

Intenso di ginestra, mela e pesca bianca, con note erbacee e minerali, assaggio fresco e di tenacia sapida. Un vino da attendere.

Donnafugata Etna Bianco sul Vulcano ’17
Fresco di ginestra e fresia, pesca bianca ed agrumi, beva piacevolmente progressiva tra frutto e sapidità

Fischetti Etna Bianco Muscamento  ‘17
Pieno olfatto di susina e pesca bianca, salvia e rosmarino, sorso di freschezza con lunghi ritorni agrumati e sapidi.

Graci Etna Bianco Arcuria ‘17
Sottile al naso, piace per le sue note tra il fruttato ed il vegetale, bocca tesa di gran bella lunghezza gustativa.

Federico Curtaz Gamma ’17
Gran vino di stoffa, naso e bocca intense tra fresche note di ginestra, pesca bianca e menta, lunga la scia sapida.

Federico Graziani, Mareneve ‘17
Fresco e dinamico, all’olfatto e alla beva, unico nel suo genere figlio di grecanico, carricante riesling, gewürztraminer, e chenin blanc.

Feudo Cavaliere, Etna Bianco ‘17
Ottima versione sfaccettata di agrumi e pesca bianca, percezioni balsamiche, dalla bocca fresca e lunga.

Filippo Grasso Carrico 68.8 ’17
Blend di alcuni vitigni a bacca bianca, freschezza e mineralità giocano un bel ruolo al naso ed in bocca, assaggio fresco e godibile.

Planeta Etna Bianco ‘17
Suadente per il naso floreale, di frutta bianca fresca ed agrumi, la beva piena riempie il palato e si allunga a dovere.

Tenute Mannino di Plachi Etna Bianco ‘17
Vino accattivante che giostra con un naso ed una beva particolarmente fragrante e succosa.

ROSATI
Primaterra PrimaRosa ‘17
Dal bicchiere emergono rosa, ciliegia, fragola ed erbe aromatiche, sorso pieno di richiami olfattivi.

Teresa Eccher Ariel Etna Rosato ‘17
Intenso il colore, sottili e fresche le sensazioni floreali di rosa, fruttate di pesca e lamponi, bocca di ottimo registro.

Torre Mora Piccini Scalunera Etna Rosato ‘17
Bella personalità, petali di rosa e geranio, ciliegie, salvia, bocca piacevole di lunghezza fruttata.

ROSSI
Fattorie Romeo del Castello Allegracore Etna Rosso 2017
Naso di rosa rossa, lamponi e ribes, percezioni balsamiche, sorso di freschezza e chiusura di lungo nerbo acido.

Frank Cornelissen, Magma 2017
Sottile e dinamico, fruttato e speziato, tannico e fresco, l’Etna che ti aspetti e che aspetterai.

Girolamo Russo, Etna Rosso San Lorenzo 2017
Un mix che lascia presagire un grande vino, ricco di finezza e con registro gustativo di spiccata territorialità.

Grottafumata, Etna Rosso Lato Sud 2017
Le vigne si trovano sul Monte Ilice, nel versante sud est, fermentazione spontanea di grappoli interi, fresco e ciliegioso, lungo tutto in divenire.

Monteleone, Etna Rosso Cuba 2017
Il vigneto di alberelli di circa 60 anni è nel Comune di Castiglione di Sicilia vicino alla Cuba di Santa Domenica, è fresco al naso ed in bocca, di vivo frutto e sapidità.

Passopisciaro Rampante ’17 
I 5 Cru delle varie contrade di Andrea Franchetti ed il Passopisciaro mettono in luce un’annata di tutto rispetto. Il Rampante è il più elegante, pieno di freschissima intensità di frutto e spezie.

Piano dei Daini Etna Rosso Vico Prephylloxera ‘17
Dal bicchiere sensazioni di viola e rosa, ciliegia rossa e gelso, sensazioni vegetali, bella la trama gustativa.

Pietradolce, Etna Rosso Vigna Barbagalli 2017
Tipica dimensione di un vino giovane e già interessante, dal frutto vivido, di finezza gustativa ammaliante.

Tascante Etna Rosso Rampante ‘17
Al analisi olfattiva e gustativa,  note minerali, floreali, fruttate e balsamiche,di certo avvenire  da godere fra tanti anni.

Tenuta Bastonaca Etna Rosso vigne nord ‘17
Di personalità, violetta, lampone, macchia mediterranea, tannino ispido e sorso lungo.

Tenuta Benedetta Etna Rosso Verzella ‘17
Elegante mette in mostra note fruttate intense e mix di spezie, sorso dinamico e di persistenza.

Zumbo, Etna Rosso Contrada Santo Spirito ’17
Naso accattivante di ciliegia e lamponi e pepe nero, bocca composta e poliedrica.

L’edizione 2018 di Vinitaly probabilmente è stata la migliore di sempre, oltre 4.380 aziende espositrici (130 in più dello scorso anno) da 36 paesi e più di 15.100 vini proposti tramite l’innovativo strumento della Vinitaly Directory online. I visitatori, per la maggior parte, sono stati addetti al settore, i buyers esteri accredidati oltre 32mila con un aumento del 6% rispetto all’ultimoanno.

Nei vari assaggi la crescita qualitativa dei vini delle 180 cantine siciliane presenti alla manifestazione veronese è sempre più confortante, continua il boom dei vini siciliani frizzanti, le aziende incontrano il mercato con questa semplice tipologia. Malgrado l’annata 2017 si stata particolarmente difficile, calda e siccitosa, sono stati prodotti una buona quantità di bianchi autoctoni di ottimo profilo sensoriale olfattivo e gustativo, in alcuni casi, invece, la surmaturazione delle uve ha portato bicchieri già in evoluzione.

I rossi di ultima annata tutto frutto sono sempre più trendy, più in generale i vini rossi alzano il tiro con performance d’invecchiamento sempre di livello.

Dopo quattro intensi giorni e centinaia di assaggi, ecco i più interessanti tra nuove etichette e nuove annate di vini attesi. Sono esclusi dalla scelta i vini dell’Etna, il cui focus dedicato sarà Lunedì 23 aprile in occasione delle “Contrade dell’Etna”.

Calamossa 2017 Mandrarossa (Ag), frizzante da grecanico, catarratto e zibibbo, immediato e piacevole da bere per le note aromatiche che spaziano dal glicine, alla pesca bianca, alla sensazioni erbacee e di spezie dolci. Sorso fresco ed avvolgente.

Grillo Brut Fazio (Tp) è una etichetta nuova e ben riuscita, charmat beverino e mai banale, ha naso con belle sensazioni floreali di margherite bianche, fruttate di pera e pesca gialla e ritorni agrumati- La gustativa è fresca ed invoglia il nuovo sorso.

Nuovo metodo classico il Pas Dosè Fina (Tp), da chardonnay e pinot nero 24 mesi sui lieviti, assaggiato in anteprima arriverà sul mercato a breve, profuma di crosta di pane, sentori pera e pesca bianca, agrumi e note erbacee, al sorso avvolgenza e bell’equilibrio acido\sapido.

I bianchi:

Unanime bianco ‘17 Tenute Lombardo (Ag), nuova etichetta blend di grillo, catarratto e moscato, fresco ed accattivante sia all’olfatto che alla beva, un vino semplice di grande piacevolezza aromatica e lunghezza gustativa.

Nuova etichetta il Catarratto Mondura ’17 Funaro (Tp)  naso tra glicine, pesca bianca, mandarino ed erbe aromatiche fresche, sorso pieno e di buona persistenza.

Lu Bancu ’17 Feudo Disisa (Pa) cru di Catarratto, è un’esplosione di note floreali e fruttate, erbacee e minerali, ha sorso teso e lungo. E’ il riscatto di un vitigno per troppo tempo poco considerato che invece oggi riesce a donare grandi espressioni varietali.

Miano Catarratto 2017 Castelluccimiano (Pa), fresco ed avvolgente al naso tra il frutto e le note minerali, vibra al palato ricco d’acidità e corrispondenza gusto-olfattiva.

Catarratto Keirè ’17 Tenuta Gorghi Tondi, note olfattive di ginestra, pesca, pepe bianco e toni salmastri. Coerente al gusto, dona frutto ben sostenuto dall’acidità, finale persistente.

Efficace tra freschezza e persistenza del sorso il Grillo ’17 Luna Sicana (Ag), bell’olfatto di pesca bianca, agrumi, note erbacee, assaggio perfettamente corrispondete, con finale frutto e spezie.

Il Grillo ’17 Aria Costantino (Pa), immediato si dispiega tra il naso floreale di ginestra, pera e pesca gialla e calibrate note erbacee, ha sorso teso e persistente.

Grande conferma per Lalùci Grillo 2017 Cristo di Campobello (Ag), effonde dal bicchiere varietale di tiglio, pesca bianca, agrumi e salvia, bocca perfettamente acidica, piena e di grande persistenza.

La migliore versione di sempre per il Grillo Mozia ‘17 Tasca d’Almerita (Pa) naso invitante con floreale di tiglio, pesca bianca, percezioni agrumate e vegetali ottimamente fuse. Bella la dinamica gustativa tra freschezza, palatabilità e ottimo ritmo salino.

Il Grillo Parlante ‘17 di Fondo Antico (Tp) è in grandissimo spolvero, dal naso di ginestra, mela e pesca bianca, note agrumate e speziate, sorso pieno con perfetta lunghissima scia fresco-sapida.

Timeo Grillo ‘17 Baglio di Pianetto (Pa), bello al naso con glicine e camomilla, pesca bianca, agrumi, ortica e pepe verde, finale di beva fresco di ottima salinita’.

L’Insolia Serò ’16 Feudi Principi di Butera (Cl), è un bianco che ha fatto legno dosato, le sfaccettature spaziano tra pompelmo, pesca bianca, mela limoncella, oliva verde e salvia. Alla beva sfodera sorprendente freschezza e sapidità, fino all’allungo di persistenza.

I rossi:

Inebriante il Perricone’17 Terre di Gratia (Pa), per il floreale di rosa, frutto vivido di lamponi, mirtilli, bacche di ginepro, gustativa ispida ma di grandissima piacevolezza.

Il Frappato 1607 ’17 di Avide (Rg), ha naso di rosa e lavanda, ciliegia, lampone e piacevoli note speziate, la bocca è fresca e godibilmente speziata.

Nuova etichetta per Valle dell’Acate con il Belli Folli Nero d’Avola ’17, olfatto di lamponi, frutti di bosco, ciliegie rosse e pepe nero, sorso avvolgente e basato sul frutto, di gran bevibilità

Il Nocera ‘16 Planeta (Me), ha suadente olfatto floreale di rosa e fruttato di ciliegia e marasca, poi sentori vegetali, sorso teso e di bella sapidità.

Rosso di Contrada 2015 Marabino (Sr), è un delizioso nero d’avola tutto frutto e spezie espressione varietale e fresca, dalla beva intrigante tra tannini ben espressi e modulata acidità.

Ricco ma di gran bevibilità il Cutaja Nero d’Avola 2015 Caruso & Minini (Tp), rosa canina, poi mora e amarena, spezie dolci e balsamo. Dalla solida struttura gustativa,  ha bocca fresca con tannini di gran livello.

Nero d’Avola Riserva 2015 Baglio Oro (Tp)
Naso intenso tra rosa rossa, amarena, mora e spezie dolci, liquirizia, cacao, bocca calda con tannini nobili, freschezza e persistenza frutto sapida.

Cerasuolo di Vittoria “Giambattista Valli” 2015 Feudi del Pisciotto (Cl), gran bella espressione della Docg siciliana, rosa canina, ciliegia, mirtillo, amarena, liquirizia, tabacco dolce e note minerali, assaggio vivo e poliedrico.

Il Cerasuolo di Vittoria  Classico ‘15 Vigna di Pettineo (Rg), è un’ottima espressione dell’unione dei due vitigni nero d’avola e frappato, dal bouquet fresco di ciliegie e prugne, con ricche erbe aromatiche e spezie. Poliedrica la beva appagante con precisi ritorni olfattivi.

La nuova etichetta Pruvenza ’15 è il Frappato di Paolo Calì (Rg), vino di stoffa dotato di grandissima eleganza, cornice olfattiva di rosa rossa, frutti di bosco, ciliegie, macchia mediterranea, spezie piccanti e dolci, conquista il palato per trama tannica e persistenza.

Ottima performance per il Perricone Soria 2014 Firriato (Tp), dal naso floreale di rosa rossa, fruttato di marasca ed amarena, effluvi di pepe nero, humus e sottobosco. Piena e di buon equilibrio la lunga progressione gustativa.

Il Nero d’Avola Vrucara 2013 Feudo Montoni (Ag) rinfranca lo spirito e pone il vitigno principe siciliano sugli scudi, amarena, prugna, grafite, cannella, bacche di ginepro tabacco e vaniglia, ha sorso dinamico di rara eleganza e lunghezza.

Il Nero d’Avola Aynat 2013 Cva Canicattì (Ag), con la stasi in bottiglia aumenta la sua complessità olfattiva e gustativa, mora ed amarena, macchia mediterranea, tabacco biondo, sorso serrato con vena acida.

Rosso di Federica Nero d’Avola Eloro Pachino Riserva 2010 Marilina (Sr), un gran vino, espressione di stoffa, profondo di marasca, ciliegia, amarena, percezioni agrumate, poi cacao ed erbe aromatiche. Sorso pieno e di persistenza lunghissima.

Una grande Chianti Classico Collection la 2018, alla Leopolda di Firenze 12 e 13 febbraio l’anteprima ha visto la partecipazione di ben 186 aziende con 659 etichette in degustazione servite dai sommelier Ais per 250 giornalisti, mentre nell’attiguo salone oltre 1800 operatori stavano a diretto contatto con i produttori.

Il Chianti Classico è una grande denominazione in crescita con oltre 37 milioni di bottiglie annue vendute, numerose le sfaccettature legate alla vocazione dei vari territori, all’utilizzo dei vitigni di compendio del sangiovese ed alle tecniche di affinamento.

Quest’anno la nuova annata è il Chianti Classico 2016, dopo aver assaggiato tutti i campioni di una vendemmia che possiamo definire calda, l’idea è che si tratti di un millesimo estremamente godibile, forse non ai livelli qualitativi della precedente 2015, tuttavia il denominatore comune dei vini è buona acidità e grande piacevolezza di beva.

Da sx a dx: Gigi Bronzoni, Alessandra Piubello, Luigi Salvo, Rocco Lettieri.

Tantissimi i vini che hanno ottenuto punteggi elevati, ecco i migliori 20 assaggi:

Badia a Coltibuono: gran bel vino, floreale di viola, fruttato di ciliegia e lampone, al gusto è fresco e di pienezza gustativa.

Barone Ricasoli-Brolio: inonda di pregevole floreale, poi frutta fresca e agrumi, sorso puntuale già godibile.

Brancaia: ottima espressione di viola, mirtillo, e ciliegia e ginepro, bocca elegante, immediata e particolare.

Buondonno: sorprende per le contrapposizioni, olfatto tra pepe e frutta matura, assaggio irto e lungo.

Carpineta Fontalpino-Dofana: intenso e profondo al naso ed in bocca, ricco di iris, viola, spezie, ciliegia rossa e balsamo.

Castellare di Castellina-Castellare: incipit floreale, fruttato fresco, salvia, sorso fresco e pieno.

Castello di Ama-Ama: naso di gran finezza tra classiche note floreali, bella ciliegia, mentuccia, beva equilibrata che riempie il palato.

Castello di Fonterutoli- Fonterutoli: sontuoso, dal naso ben espresso e caratteristico, dalla bocca piena tra calore e garbato nerbo acido e tannico, si allunga a dovere.

Castello di Monsanto: grande vino, olfatto e sorso pieni ed inebrianti, viola e iris, frutta rossa, spezie dolci, fresco ed elegante.

Dievole: naso composto, bocca tesa e ricca fra frutto freschissimo, verve mentolata e nota terrosa nel finale.

Fattoria Le Fonti-Le Fonti: tipica morbidezza olfattiva, assaggio fruttato e speziato, persistenza aromatica intensa composita.

Fattoria San Giusto a Rentennano: tra i migliori in assoluto, naso invitante di viola, ribes, mirtillo, spezie dolci, bocca ampia e profonda.

Isole e Olena: effonde al naso caratteristiche note di anice, amarena e spezie scure, sorso che alterna mirabili durezze ed accattivanti rotondità.

Monteraponi: un caleidoscopio di note di viola, lamponi, mirtilli ed agrumi, bocca vivida dal tannino ben presente, vino di grande longevità.

Poggiopiano: finezza olfattiva e gustativa, classica viola, ciliegia e pepe nero, assaggio convincente e rinfrescante.

Pomona-Bandini Villa Pomona: naso dai toni fruttati e vegetali, bocca convincente e dinamica nella progressione frutto-sapida.

Riecine: frutto nitido di fragolina di bosco, ribes, agrumi, rosmarino e pepe nero, bocca di bella freschezza, sapida e lunga

Rocca di Castagnoli: dal godibile olfatto pieno di frutta in confettura, pepe e liquirizia, beva delicata dal tannino avvolgente.

Rocca di Montegrossi: grande vino, intenso al naso tra floreale e fruttato tipico, poi spezie variegate, bocca di altissimo profilo.

San Felice: giocato su toni freschi di viola, lampone e fragola, bacche di ginepro, sorso agile e di bellissima lunghezza

Lo zibibbo, uva aromatica e magica, oggi gioca un ruolo fondamentale nella rinascita enologica della Sicilia. Considerata da sempre ottima uva da tavola o utile alla produzione di straordinari vini dolci, in questi ultimi anni, la Sicilia del vino che sa innovare con indubbia qualità è riuscita a produrre vini secchi di grande piacevolezza proprio da questa uva.

Al ristorante di Palazzo Branciforte nel cuore di Palermo prende vita la verticale di 5 annate dal 2016 al 2012 dello zibibbo Al Qasar di Rallo, l’occasione di poter valutare come si comporti in evoluzione questo vitigno aromatico siciliano allevato con criteri qualitativi e vinificato rispettando le sue caratteristiche in uno dei vini più noti è sicuramente ghiotta.

Al Qasar proviene dall’agro di Alcamo a Patti Piccolo, il vigneto di zibibbo si trova a 350 mt. S. l. m. e dista dal mare una decina di km, il terreno è sabbioso di medio impasto ed è allevato a controspalliera a guyot. Dopo le interessanti introduzioni di Francesco Pensovecchio e di Andrea Vesco, la curiosità dell’assaggio è tanta.
Ecco le mie impressioni:

2016
Dal colore paglierino luminoso, ha impatto aromatico importante, floreale di zagara, fruttato di pera e pesca bianca, di fresche erbe mediterranee. Bella la bocca diretta e non troppo ritondante, di grande acidità, ricca di note agrumate e minerali che si rincorrono. Un vino varietale, dal basso contenuto zuccherino di grande abbinabilità e piacevolezza. 89/100

2015
In questo millesimo l’aromaticità espone un bel floreale in buona evoluzione, ginestra, zagara, un tocco di citronella, il fruttato sulle stese note del vino precedente si arrotonda, ci sono pregevoli nota erbacee e di miele d’acacia. La bocca è fitta, piena ed ancora di buona tensione, più articolata e su rotonde note agrumate. 88/100

2014
Compaiono evidenti le note dorate nel bicchiere, è il più bel naso della verticale. Unico, limpido con bella presenza di glicine, zafferano, deliziose percezioni di pera ed albicocca mature, piacevoli note agrumate dolci, condito da spiazzanti, per pulizia e finezza, sensazioni di pietra focaia ed idrocarburi. Il sorso non ha la stessa articolazione dell’olfatto, altrimenti sarebbe un vino sontuoso, tuttavia si allunga in un interessante mix di frutto, erbe aromatiche e percezioni saline. 89/100

2013
Il colore ha note dorate profuse, naso meno sfaccettato dei precedenti annate, su note di fiori secchi e fruttato in evoluzione. Il sorso è morbido è liscio privo di asperità, nel bicchiere risalta in modo evidente la differenza con gli altri millesimi  84/100

2012
E’ lui la vera sorpresa della verticale, ha naso dolce di gran registro, poliedrico ed articolato, zagara e ginestra, fruttato maturo di pera, pesca gialla, agrumi, sentori speziati dolci di cannella e noce moscata, suadenti note di pietra focaia e zenzero. La bocca è un perfetto mix tra dolcezza del frutto e salinità, ed invoglia continuamente alla beva. Sorprendente zibibbo d’evoluzione!!! 90/100

A conclusione della verticale abbiamo assaggiato piccole preparazioni dello Chef Gaetano Billeci del ristorante di Palazzo Branciforte:
Involtino primavera di tonno con germogli di soia e limone candito
Tagliatelle di calamari con crema di fave e uovo di quaglia poché
Pancetta di maialino a lenta cottura con caponata di pere
Quiche di porri con vastedda del Belice e marmellata di cipolla rossa
Mini tentazione di Adamo


L’edizione 2017 di Vinitaly ha visto una grande affluenza di pubblico, più presenze di operatori di settore e meno caos, finalmente la grande vetrina del vino italiano, per un preciso impegno di Verona Fiere, è risultata decisamente più professionale. Al palcoscenico veronese, rispetto a qualche anno fa,
oggi è più difficile scoprire nuove interessanti aziende al debutto, chi sceglie di venire in fiera generalmente si è fatta già conoscere in altre occasioni minori.

La crescita qualitativa delle quasi 150 cantine siciliane presenti è evidente, anche se ancora mi è capitato di incontrare almeno tre realtà assolutamente improponibili sia per la presentazione dei vini, sia per la loro qualità.
E’ l’anno dei vini siciliani frizzanti, le aziende hanno scoperto questa semplice tipologia e tante nuove etichette hanno esordito proprio al Vinitaly, si producono bianchi autoctoni di ottimo profilo, anche se in alcuni casi la voglia di mettere in mostra vini freschi e non troppo alcolici ha spostato un po’ troppo la bilancia verso le parti dure ed alcuni vini risultano squilibrati e poco godibili.

Altra interessante novità la produzione di rossi di ultima annata tutto frutto, alcuni davvero di grande interpretazione. In generale i vini si mostrano sempre più varietali e meno omologati, c’è la tendenza a distinguersi nel bicchiere.

Dopo quattro giorni d’intensi assaggi ecco alcune novità e conferme tra quello che più mi è piaciuto, (tranne i vini dell’Etna il cui focus è già avvenuto alla Contrade dell’Etna).

Roberta e Lilli Fazio
Nuova etichetta il Grillo di Mare 2016 Fazio, vino frizzante che esprime freschezza e piacevolezza gustativa, con una bollicina accattivante ed buona sapidità che lo rende versatile nell’abbinamento.

Francesco Zonin con il Nero Luna Brut
Nero Luna Brut Feudo Principi di Butera, nuovo metodo charmat che è stato presentato alla stampa allo stand dell’azienda. Il vino base si ottiene da uve nero d’avola vinificate in bianco, dopo un periodo di affinamento sui lieviti di circa 3-4 mesi è spumantizzato in autoclave dove sosta per circa 45 giorni. Bello da bere per il fine il perlage, le sensazioni olfattive di mirtilli, frutti di bosco, note agrumate e speziate, ha bocca equilibrata.

Federico Lombardo di Monte Iato
Nuovo metodo classico il Gaudensius Brut Blanc de Blancs Firriato (Tp), da Chardonnay e Carricante 20 mesi sui lieviti, assaggiato in anteprima arriverà sul mercato a breve, profuma di pan di Spagna, sentori agrumati, pesca bianca e note erbacee, al sorso struttura,  eleganza e progressione acido\sapida.

Annamaria e Clara Sala
Ultimo nato in casa Gorghi Tondi il frizzante Babbio 2016, si presenta con bottiglia satinata, nasce dall’unione di vitigni autoctoni aromatici. E’ piacevole per la sua briosità e l’accattivante aromaticità, ha sorso pieno di frutta con lieve vena salina.

Il Brut Nature Milazzo è un metodo classico da uve Chardonnay con 36 mesi sui lieviti, dal naso intrigante tra note di crosta di pane, belle sensazioni floreali di margherite bianche, fruttate di pera e ananas, ritorni agrumati e percezioni minerali, dal sorso cremoso e fresco.

Alberto e Giuseppe Tasca
Contessa Franca Brut 2010 Tasca D’Almerita
(Pa), questo nuovo spumante è un 60 mesi sui lieviti, ha bella etichetta in stile liberty. Nel calice fine perlage, quadro olfattivo ricco ed articolato, pan briosche, ananas, cedro e pesca gialla, tostatura di nocciole, sorso avvolgente, fresco e lunghissimo.

Grillo 2016 Alcesti (Tp), vino pieno di frutto e freschezza, sui toni di pera e pesca gialla, agrumi, felce e pepe verde. Bella la bocca piena e di buon equilibrio d’insieme.

Nino, Benedetto e Benedetto Alessandro
Catarratto Vigna di Mandranova riserva 2015 Alessandro di Camporeale
(Pa), assaggio in anteprima la riserva di catarratto in prossima uscita. Profumi intensi di citronella, pera e pesca gialla, zenzero ed erbe aromatiche, bocca avvolgente e poliedrica tra freschezza e mineralità.

Ancora una versione interessante del Kiggiari Grecanico 2016 Baglio Oro (Tp), fresco al naso ed in bocca, palatale e di ottima persistenza.

Il Ficiligno 2016 Baglio di Pianetto (Pa) da uve inzolia e viognier, conferma la sua qualità, ha profumi di ginestra, pera, pesca bianca, agrumi e percezioni minerali, beva piena e di persistenza.

Miano Catarratto 2016 Castelluccimiano (Pa), si conferma d’estremo interesse con olfatto variegato di glicine, pesca, pepe bianco e toni minerali. Coerente al gusto, è ricco d’acidità, con finale di densità e persistenza.

Diego Cusumano
Coniuga freschezza e rotondità di sorso lo Shamaris Grillo ’16  Cusumano (Pa), olfatto di origano, pesca bianca e agrumi, assaggio perfettamente corrispondete, con finale tra frutto e sapidità.

Il Grillo ’16 Tarucco Geraci (Pa) effonde naso varietale di ginestra, pera e pesca gialla, e calibrate note erbacee, ha sorso vibrante e persistente.

Lo Scurati Grillo 2016 Ceuso (Tp), versione varietale ed equilibrata, naso di ginestra, agrumi, mela e pesca bianca, in bocca è  fresco e bilanciato.

Strepitoso Lalùci Grillo 2016 Cristo di Campobello (Ag), dall’olfatto intenso e fresco di tiglio, mela e pesca bianca, note di salvia e ritorni di cedro e arancia, all’assaggio grande pienezza e lunghezza.

Sebastiano Polinas e Giuseppe Di Legami
Ottima conferma per il  Berlinghieri Grillo ’16 Di Legami (Tp), olfatto di tiglio e acacia, pesca bianca, belle sensazioni vegetali, progressione gustativa dinamica tra freschezza e ritmo salino.

Tra i migliori Zibibbo secco in circolazione il Bello Mio 2016 di Fondo Antico (Tp) è aromatico, fresco e di gran bevibilità,  spazia dalla rosa bianca, alle note di pesca, frutta tropicale, sorso fragrante con scia sapida.

La cantina Pellegrino (Tp) che ritorna al Vinitaly dopo cinque anni presenta il Salinaro Grillo 2016, semplice ed efficace  dal naso di glicine, camomilla e mela gialla, sorso di buona pienezza salina.

Gaetana Jacono
Riconoscibile e di ottima fattura lo Zagra Grillo 2016 di Valle dell’Acate (Rg), le sfaccettature svariano dai sentori floreali di tiglio, ai fruttati di pompelmo, pesca bianca e salvia. Al palato alterna sapidità e freschezza agrumata.

Tra i rossi:

Il Cerasuolo di Vittoria Classico ’14 Avide (Rg), cornice olfattiva di frutti di bosco, ciliegie, macchia mediterranea e spezie, sorso fresco e sapido.

Il Nero d’Avola Aynat 2013 Cva Canicattì, effonde dal bicchiere peculiari caratteristiche del vitigno, bouquet di rosa rossa, mora ed amarena, spezie dolci, bello da gustare per il sorso acido-sapido di lunghezza.

Cutaja Nero d’Avola 2014 Caruso & Minini (Tp), matrice olfattiva intensa di mora e amarena, ribes, chiodi di garofano, potpourri di spezie dolci, balsamo  e vaniglia. Bocca fresca che appaga con tannini fini e lunga scia frutto e spezie.

Antonio Rallo
Nuova etichetta il Bell’Assai Frappato Vitoria 2016 Donnafugata (Tp), vino di grande immediatezza gustativa, spazia dal fruttato di ciliegia, al sottobosco, alle caratteristiche spezie del vitigno, sorso lineare.

Mario Di Lorenzo
Debutta il Perricone Granmassenti 2015 Feudo Disisa (Pa), con naso floreale di rosa rossa, fruttato di mirtilli ed amarene, sbuffi di pepe nero e sottobosco, bell’equilibrio gustativo.

Fabio Sireci
Grande espressione del vitigno principe siciliano, il Nero d’Avola Vrucara 2012 Feudo Montoni (Ag) è “l’anima pura”, quadro olfattivo di rosa, ciliegia e prugna, grafite, tabacco e suadenti note di vaniglia, sorso elegante, fresco e di lunghezza gustativa che resta nella memoria.

Bruno Fina
Fresco con il frutto in primo piano il Perricone ’16, Fina (Tp), ricco di lamponi, mirtilli, ciliegie rosse e chiodi di garofano, beva di piacevolezza.

Giacomo, Tiziana e Clemente Funaro
Nero d’Avola 2016 Funaro
(Tp), tutto frutto e spezie questo  vino di grande piacevolezza olfattiva e gustativa espressione varietale e fresca che rivaluta il nero d’avola da bere giovane.

Gianfranco Lombardo
Eimi Nero d’Avola 2012 Lombardo (Cl)

Ottimo mix di suadenza ed eleganza, sprigiona un ventaglio d’aromi, note di marasca ed amarena, eucalipto, tabacco,  pepe nero e calibrata vaniglia. Pregevole bocca con tannini nobili, freschezza e persistenza frutto sapida.

PierPaolo Messina
L’Archimede Riserva 2013 Marabino (Sr), altra espressione di stoffa, profondo di marasca, ciliegia, prugna, agrumi, cacao ed erbe aromatiche, assaggio fresco e lungo.

Paolo Calì
E’ un gran Cerasuolo il Forfice Cerasuolo di Vittoria Classsico 2013 Paolo Calì (Rg), profumo di mirtillo, prugna, liquirizia, tabacco dolce e soffi minerali, dalla bocca fresca, tannino vivo, lunga.

Francesca Planeta
Altro debutto quello del Mamertino 2015 Planeta (Me), vino territoriale dal bouquet fresco di ciliegie e prugne, erbe aromatiche e spezie, bocca viva, precisi ritorni olfattivi con deliziosa vena salmastra.

Silvana Raniolo
Il Frappato 2016 di Tenuta di Bastonaca (Rg), ha naso di lavanda, ciliegia, lampone, e piacevoli note speziate, la bocca di gran spalla acida di vivo frutto è godibile.

L’Oblì Faro 2013 Tenuta Enza La Fauci, suadente  al naso ed in bocca per le note floreali di rosa e fruttate di ciliegia e ribes, poi sentori vegetali, di tabacco e cuoio, bella la bocca fresca e sapida.

Si conferma un vino territorale e di gran qualità il Frappato Belsito 2015 Terre di Giurfo (Rg), ricco al naso di lamponi, frutti di bosco, ciliegie rosse e gran speziatura, corrispondente all’assagio si allunga con tannino godibilissimo.

Il Marsala Superiore Rubino 2014 è la nuova etichetta che si affianca alle altre della linea Heritage Francesco Intorcia, una versione Ruby di gran qualità, caratterizzata dal fruttato di ciliegia e prugna, chiodi di garofano, sorso con gradevole presenza tannica


Le Contrade dell’Etna con l’edizione del 2017 ha festeggiato il decimo anno, questo straordinario evento è riuscito a mettere in luce l’evoluzione ed il cambiamento della produzione del vulcano, ha favorito il confronto e lo scambio di opinioni sulla produzione etnea sia tra critici, sia tra i singoli
produttori delle diverse Contrade.

Il numero delle presenze di anno in anno cresce e l’interesse altrettanto, oltre che per la gran quantità d’appassionati che giungono sull’Etna, soprattutto per i tanti di produttori che aderiscono all’evento e per la nutrita presenza di colleghi della stampa estera che arrivano in Sicilia per l’occasione.

Nato da un’idea semplice quanto geniale di Andrea Franchetti nella sua cantina di Passopisciaro, Contrade è cresciuto di anno in anno anche per la qualità dei vini. Il focus sulle produzioni delle diverse Contrade ha spinto verso la  riqualificazione delle diverse micro-aree, percorso recepito anche nel disciplinare della Doc Etna.

Nel 2017 sono state poco meno di 100 le aziende presenti e l’evento si è trasferito dalla cantina di Graci al grande spazio esterno Castello Romeo a Montelaguardia Randazzo Etna Nord.
Ho assaggiato le annate 2016 dei bianchi e dei rossi, ed anche qualche millesimo retroattivo, i vini hanno felicemente mostrato una crescita qualitativa comune, finalmente la presenza di vini scadenti si è limitata solo a tre/quattro etichette.

Ecco alcuni tra gli assaggi più convincenti tra aziende nuove e storiche, tutti annata 2016:

Aitala
L’Etna Rosso  è vivo di freschezza con note di ciliegia e susina, toni minerali, mostra sorso fresco e piacevole.

Alta Mora Cusumano
L’Etna Bianco è intenso e fragrante, particolarmente elegante l’Etna Rosso Guardiola di grande futuro in bottiglia.

Barone di Villagrande
Etna Rosato di grande e piacevole bevibilità, dal sorso leggiadro ricco di floreale e di piccoli frutti rossi, e sapidità in lunghezza.

Benanti
Tutti di gran livello i vini, degno di particolare nota il Nerello Cappuccio, di pienezza e di eleganza non comune.

Biondi
L‘Etna Rosso Contrada San Nicolò sfodera percezioni di rosa, fresca frutta rossa, note balsamiche e mentolate, ed ha sorso ricco di tannini fitti e freschezza.

Caciorgna
Il suo N’anticchia è piacevolissimo al naso con note di viola, mirtillo fresco, ribes e spezie, bocca fresca di forza sapida.

Calabretta
Il Vigne Vecchie Nerello Mascalese mostra forza e delicatezza, sfaccettature variegate di un vino di grande espressione.

Calcagno
L’Etna Rosato Arcuria racchiude tutte le caratteristiche dell’Etna Rosso giovane, fresco al naso ed in bocca, di vivo frutto e sapidità.

Camarda
Il Camarda Rosso è il vino che ho preferito tra quelli dell’azienda, ricco di frutto e spezie, mai banale ed in progressione gustativa.

Cottanera
L‘Etna Rosato dal colore flebile ha personalità, petali di rosa e geranio, fragoline, ciliegie, erbe aromatiche, sorso di piacevolezza e lunghezza fruttata.

Crasà
In particolare mi è piaciuto l’ Src Rosso Rivaggi ricco di personalità, si mostra sfaccettato e di grande persistenza.

Di Francesco
Azienda all’esordio, interessante l’Etna Rosato Jebel, per le sottili fresche sensazioni floreali e fruttate, e per la bocca di ottimo registro.

Donnafugata
Altro esordio per i vini etnei di una grande azienda siciliana, l’avventura sul vulcano inizia con un Carricante ed un Nerello Mascalese, entrambi freschi e ricchi di frutto, la curiosità di aspettarli ed assaggiarli più in là è tanta.

Eduardo Torres Acosta
Dopo aver collaborato con Andrea Franchetti per tanti anni a Passopisciaro, adesso produce per se stesso, intrigante il Versante Nord, ricco di rosa, di freschi mirtilli e ciliegie rosse, dalla bocca viva che mostra qualità.

Elcher
Nuova azienda e nuovi vini, mi è piaciuto molto per la sua florealità spiccata, il frutto e le spezie, Altero Rosso, suadente e lungo all’assaggio.

Eudes
Altra nuova azienda, bello l’Etna Bianco Bianco di Monte, piace per le sue note tra il fruttato ed il vegetale, di gran lunghezza gustativa.

Falcone
L’Etna Rosso Aitho mette in mostra un fruttato intenso, un buon mix di spezie e un sorso dinamico e di persistenza.

Fattorie Romeo del Castello
Chiara Vigo e Gianluca Torrisi mi parlano del loro bellissimo progetto della mostra delle etichette storiche dei vini dell’Etna che a breve sarà ultimato mentre assaggio la produzione, l’Etna Rosato Vigorosa mi piace davvero per personalità ed eleganza, l’Etna Rosso Vigo mette in luce una stoffa tutta in divenire.

Federico Curtaz
Anche lui rinasce con una nuova gamma di vini tutta sua, di livello l’Etna Bianco Gamma fresco ed avvolgente al sorso con note di pesca bianca e mentuccia, di bella sapidità.

Filippo Grasso
Mari di Ripiddu Etna Bianco, è risconoscibile per le sue caratteristiche olfattive di ricchezza floreale, di frutta bianca fresca, agrumi e per la beva che riempie il palato.

Fischetti
Alberelli centenari donano l’Etna Bianco Muscamento tutto da sorseggiare, naso  floreale di ginestra, fruttato di  pesca bianca ed albicocca, percezioni balsamiche, dalla bocca fresca e lunga. Pieno e di grande abbinabilità l‘Etna Rosato. 

Frank Cornelissen
Tutti interessanti i campioni, in particolare il Munjebel Sciara Nuova, sontuosa sintesi di eleganza  potenza, freschezza e di grande matrice vulcanica.

Girolamo Russo
Tra i vini di Giuseppe Russo, l’Etna Rosso Feudo di Mezzo spicca per indubbia personalità, violetta, ciliegia fresca, macchia mediterranea, tannino vivido e sorso lungo.

Graci
L’Etna Rosso di
Alberto Graci si declina nelle Contrade Arcuria, Feudo di Mezzo e Barbabecchi, quest’ultimo alterna note minerali, floreali, fruttate e balsamiche, da godere fra tanti anni.

Moganazzi
L’Etna Bianco Don Michele, giovanissimo è viva espressione territoriale al naso ed in bocca, sorso particolarmente fragrante e succoso.

Passopisciaro
I vini di Andrea Franchetti delle diverse Contrade sono incredibilmente diversi e riconoscibili, sugli scudi il Porcaria  con la sua elegante fresca intensità olfattiva e gustativa e la lunga persistenza materica.

Planeta
Il Carricante di Contrada Taccione ha quadro olfattivo diretto, floreale di ginestra, pesca bianca, note agrumate e iodate, sorso vivo e godibile.

Primaterra
Il PrimaRosa al naso ha piacevoli note di rosa, mirtillo e ciliegia su sottofondo minerale e di erbe aromatiche, sorso pieno di ritorni olfattivi.

Tasca d’Almerita
Anche Tasca presenta i rossi divisi per Contrade, di gran livello il Marchesa, frutto e minerale solfureo al naso, sorso calibrato di grande avvenire.

Tenuta di Fessina
L‘Erse Rosato di Silvia Maestrelli propone floreale di rosa, fruttato di fragoline, frutti di bosco e ciliegie, erbe aromatiche e percezioni minerali, assaggio pieno e lungo.

Tenuta Bastonaca
Silvana Raniolo presenta il suo primo Etna Rosso è annata 2014, lo assaggio con curiosità,  effonde percezioni di viola e rosa, ciliegia rossa e gelso, sensazioni vegetali ed  ha trama gustativa dinamica.

Tornatore
Fresia, ginestra, susina, pesca bianca ed erbe aromatiche, al naso ed al sorso per l‘Etna Bianco di giusta freschezza e sapidità.

Torre Mora
Nuova realtà che presenta un Etna Bianco con intense note di fiori d’arancio e fruttate di mela e pesca bianca, bocca tesa e lunga.

Vigneti Vecchio
Un’altra nuova bella realtà di questa edizione di Contrade, Rosa La Guzza e suo marito Carmelo, che da 16 anni è operaio presso l’azienda di Andrea Franchetti, sono all’esordio con i loro vini, tutti interessanti, in particolare l’Etna Rosso Crasà per la sua elegante fresca intensità olfattiva e gustativa.

Vivera
La produzione si attesta su livelli standard alti, bello il Carricante dal naso intenso di fresche note di pesca bianca e speziata mineralità, dal sorso pieno, elegante il Martinella Rosato sfaccettato di rosa, mirtilli, ciliegie rosse e spezie, beva piena ed appagante.