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Archive for aprile 2014

le contrade dell'etna bandieraE’ il settimo anno consecutivo che alle Contrade dell’Etna ho l’opportunità di assaggiare tutta la produzione etnea in tutte le sue sfaccettature, spumanti, bianchi, rosati e rossi provenienti dalle varie contrade nei vari versanti del vulcano, dell’ultima annata e delle annate precedenti, il quadro pur essendo sempre in costante evoluzione appare sempre più netto e marcato.

“ Le Contrade” è sempre un interessantissimo focus, è cambiato davvero tanto dalla prima edizione del 2008, allora le aziende presenti al tasting erano solo 38, oggi oltre 80. Nella prima edizione nel salone della cantina di Passopisciaro di Andrea Franchetti eravamo poco più di 300 addetti ai lavori,  di anno in anno il numero delle presenze è sempre cresciuto, nel 2014 nella nuova location della cantina di Alberto Graci sono state oltre 2000.

Tanti dei vini presenti, nelle diverse tipologie, mostrano una crescita qualitativa comune e sono davvero interessanti e rappresentativi del territorio, altri sono di buon livello, anche se a dire il vero qualcuno mostra caratteri fuori registro e non proprio consoni al terroir dal quale deriva.

Globalmente la crescita in questi anni sia in termini produttivi che qualitativi è stata davvero sostenuta ed è innegabile che i vini di questa zona siano di grandissimo appeal, mi piace definirli  “vini di un’isola nell’isola.” 
Tra tutte le etichette presenti ecco 30 tra gli assaggi più convincenti.

selva concetta rosè contrade dell'etna giornalevinocibo

Tra gli Spumantioltre ad alcuni storici classici dell’Etna, mi sono piaciuti quelli dell’azienda Selva Concetta, sia il Brut che il Rosè sono prodotti da uve nerello mascalese, freschi e profondi al naso ed in bocca.

la contea classe 39 bianco contrade dell'etna giornalevinocibo

Tra i bianchi, interessante novità il Classe 39 ’13 La Contea, ottenuto da nerello mascalese 90 % e nerello cappuccio 10% vinificati in bianco,  mostra al naso note di pesca bianca e mentuccia, è fresco ed avvolgente al sorso.

Si esprime bene l’Etna Bianco ’13 di Planeta, particolare al naso con intense note di fiori d’arancio e fruttate di mela renetta, dal sorso ben calibrato tra acidità e sapidità.

filippo grasso anemos bianco contrade dell'etna giornalevinocibo

Il nuovo Anemos ’12 Etna Bianco di Filippo Grasso gioca sulla semplicità del frutto e sull’agilità del sorso, davvero godibile.

Il Millemetri Etna Bianco ’12 Feudo Cavaliere è risconoscibile per le sue caratteristiche olfattive di ricchezza floreale, di frutta bianca frescaagrumi e nocciola e per la beva che riempie il palato.

tenuta di fessina musmeci contrade dell'etna giornalevinocibo

Tenuta di Fessina, dopo l’ammaliante carricante ‘a Puddara, propone il Musmeci Etna Bianco ’12 con corpo e struttura, mineralità e toni agrumati in un allungo gustativo di grande prospettiva.

Il bicchiere dell’ Etna Bianco Salisire  di Vivera ’12 è sempre un gran bel berenaso intenso e riccobocca in surplace con fresche note di pesca bianca e speziata mineralità.

L’Etna Bianco ‘12 di Tenuta Monte Gorna convince per i ricordi olfattivi di cedro candito, pompelmo e fiori bianchi e per la bocca tesa nell’allungo.

benanti pietramarina  contrade dell'etna giornalevinocibo

L’Etna Bianco Superiore Pietra Marina ’10 di Benanti è intrigante per l’ olfatto cangiante, ondate di floreale di ginestra, fruttate di  pesca gialla e albicocca, balsamico e mentolato. Bocca fresca, lunga  e dal sapore fitto.

Etna Bianco Ante ’10 I Custodi delle Vigne dell’Etna, ha naso pieno di frutta a polpa gialla e note mentolatebocca importante, fresca, lunga e sapida.

Nota a parte per il neonato senza solfiti Ciuri di Luna di Valenti da uve Grecanico, decisamente particolare con i suoi sottili toni balsamici, agrumati e speziati.

primaterra rosato contrade dell'etna giornalevinocibo

Tra i rosati l’Etna Primaterra ‘13 ha toni raffinati di rosa, ciliegia, ribes, tocchi minerali e beva che invoglia al nuovo assaggio.

Intrigante il rosato De Aetna ’13 di Costantino da solo nerello mascalese, caramella di fragola e lampone, spezie e garofano, dal sorso affilato e sapido.

passopisciaro contrade dell'etna giornalevinocibo

5 Cru di Andrea Franchetti ed il Passopisciaro sono ideali per farsi un’idea dell’annata 2013 dei rossi del vulcano . Tra questi il mio preferito, almeno al momento, è il Rampante con la sua elegante fresca intensità olfattiva e gustativa, bello anche il Guardiola con più sostanza speziata, il Chiappemacine è una lama tagliente, lo Sciaranuova, oltre a grande freschezza, mostra più materia nel bicchiere, il Porcaria è il più concentrato e lungo.
Assaggio per ultimo il Passopisciaro, unione di vini delle varie contrade, che già inevitabilmente mostra maggiore equilibrio.

L’Etna Rosso ’13 Tenuta delle Terre Nere è esplosivo di frutto e spezie al naso ed all’assaggio, benchè giovanissimo, è appagante.

falcone aitho contrade dell'etna giornalevinocibo

Interessante debutto dell’Etna ’12 Aitho di Falcone, il naso si apre con una femminilità impersonata da rosa canina appena colta, note di ciliegia e susina, toni minerali e mostra sorso fresco e tannico.

Il Munjibel ’12 di Frank Cornelissen è un assemblaggio di varie vigne, dal bicchiere libera aromi di gran frutto speziato ed ha bocca potente e lunga.

fattorie romeo del castello allegracore contrade dell'etna giornalevinocibo

Altra visione dell’Etna è l’Allegracore ’12 Fattorie Romeo del Castello,  più sottile gioca di finezza ed eleganza all’olfatto ed ha sorso di lunga scia frutto-sapida.

Il Cirneco ’12 di Terrazze dell’Etna ha naso di frutto, erbe aromatiche, salsedine e note fumè, bocca viva e asciugante. 

Gran bel vino l’Etna ’12 di Irene Badalà, piacevolissimo al naso con note di viola, mirtillo fresco e gran speziatura, bocca pepata di forza sapida.

graci arcuria contrade dell'etna giornalevinocibo

L’Etna ’13 Arcuria di Graci emana giovani sensazioni di viola e rosa, ciliegia rossa e gelso, sensazioni vegetali ed  ha trama gustativa di gran registro. L’annata ’12 è più composta con mora di rovo, ribes, liquirizia e cannella che chiudono il fresco lungo finale.

Il Feudo di Mezzo ’12 Girolamo Russo è una girandola di floreale di lavanda e glicine, uniti a ciliegia e tocchi terrosi, ha palato fitto, dal gran tannino, con finale tra ritorni floreali e fruttati.

biondi contrada san nicolo contrade dell'etna giornalevinocibo

L’Etna Contrada San Nicolò ’12 Biondi  è potenza ed eleganzanaso di rosa rossa, fruttato di amarena, cannella, sorso intenso, fruttato e speziato.

E’ una bella espressione di nerello il  Tascante ’10 Tasca d’Almerita, naso vivo di ciliegie e mirtilli, note agrumate e spezie scure, succoso e carezzevole al palato, non tralascia profondità sapida.

Il Musmeci ’10 di Tenuta di Fessina, effonde rosa rossa, mora, erbe aromatiche e spezie fini. Al palato è ricco, con precisi freschi ritorni fruttati tra calore, tannino e note minerali.

Come sempre elegante  l’Etna Rosso N’anticchia ’10 Tenuta Aglea  di Paolo Caciorgna, naso di petali di rosa, vivo frutto, spezie, china e liquirizia. Al palato lavico e pepato dal bel fresco finale. 

L’Etna Rovitello’10 Benanti sfodera rosa canina, fresca frutta rossa, note balsamiche e mentolate, bocca con tannini fitti, calore e freschezza di frutto ne allungano il sorso.

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don pasquale e don paolo marabinoSono passati quasi quattro anni da quando l’amico Pierpaolo Messina m’invito a Marabino nella sua cantina in contrada Buonivini nello splendido territorio di Noto per condurre insieme a lui un educational per un gruppo di cinquanta ristoratori della Sicilia sud-orientale sulla realtà della produzione biologica e biodinamica ed in particolare sulla prima Doc siciliana prodotta senza solfiti, il Noto Nero d’Avola Don Pasquale ’09.

Il Vinitaly 2014 è l’occasione per assaggiare gli ultimi sviluppi di questo suo progetto che oggi si articola in due vini: il Don Pasquale ed il Don Paolo entrambi 2013 prodotti da uve Nero d’Avola.

Pierpaolo e l’enologo Salvatore Marino fanno un gran lavoro riescono a coniugare protocolli d’estrema naturalità con strumenti tecnologici avanzati, la conduzione dei vigneti è svolta in regime biologico, concimano con sostanze organiche e minerali, non di sintesi, con sovesci di leguminose e ricorrono all’ausilio di un dinamizzatore in rame per miscelare i preparati naturali biodinamici che apportano sostanze nutritizie al terreno.

Oggi in enologia l’utilizzo dell’anidride solforosa è largamente diffuso per limitare le ossidazioni nel mosto e nel vino rendendolo conservabile più a lungo grazie all a sua azione antiossidante addebitata all’elevata tendenza a produrre ioni solfato che  preservano l’intensità colorante ed a riducono il potenziale ossido riduttivo.

Non tutti gli effetti però sono positivi, è stato riscontrato che l’anidride solforosa in dosi elevate può nell’uomo provocare, oltre al classico mal di testa, alterazioni nel metabolismo d’alcuni amminoacidi e della vitamina B1 ed anche reazioni allergiche in soggetti asmatici per assunzioni di dosi molto basse.

La legge fissa dei limiti di tolleranza al suo contenuto nel vino 160 mg/lt per i vini rossi, 210 mg/lt per i vini bianchi, la presenza nel vino superiore a 10 mg/lt (una piccola percentuale di questa sostanza si produce naturalmente durante la vinificazione) deve essere obbligatoriamente indicata in etichetta.

Il produttore in biologico che sceglie di mettere in commercio un vino senza conservanti dimostra grande rispetto per la materia prima, ma anche un certo coraggio, in quanto il prodotto vino può andare incontro nel corso del tempo più facilmente a deterioramento.

pierpaolo messina don pasquale don paolo marabino giornalevinocibo

I vini Don Pasquale e Don Paolo Marabino nascono da uve raccolte manualmente in cassette e trasportate velocemente in cantina, dopo la pigiadiraspata è pressata delicatamente con una pressa sottovuoto, i processi fermentativi sono regolati attraverso il controllo della temperatura e senza l’aggiunta d’anidride solforosa, né sostanze d’origine sintetica o lieviti selezionati.

Il principio è quello di non inquinare il mosto nel corso della lavorazione allo scopo di ottenere vini privi d’impurità nei quali i sapori originali dell’uva e le caratteristiche varietali siano in primo piano.

Chiedo a Pierpaolo di parlami di questi due vini; “Don Pasquale e Don Paolo sono due vini da uve Nero d’Avola selezionate da vasche del Doc Noto Rosso a partire della fermentazione alcolica facciamo l’analisi della solforosa autoprodotta e le masse che hanno il tenore più basso per grammo litro le selezioniamo per produrre questi due vini.

In azienda abbiano tante tipologie di terreni, testando le vasche di fermentazione che provengono da ogni singola vigna ci accorgiamo che nella zona più bassa ed alluvionale otteniamo vini fruttatissimi, nella zona dove c’è terra argillosa  più alcolici e colorati, in quella bianca meno colorati ma più acidi adatti all’invecchiamento.

marabino don pasquale e don paolo giornalevinocibo

Per lo più questi due vini provengono da alcune vigne esposte a Est ed altre a Nord, il Don Pasquale è ottenute dalle prime, tra le caratteristiche ha minore intensità colorante ed acidità più alta, dalle vigne esposte a Nord invece produciamo il Don Paolo, lì abbiamo maturazioni fenoliche più lunghe, più lente che danno più colore, il vino che otteniamo ha colore più scuro, note di frutta carnosa ed è leggermente meno acido ed un pò più rotondo al naso ed in bocca, anche se ha tannino importante.

Assaggio Don Pasquale e Don Paolo proprio mentre Pierpaolo parla delle loro caratteristiche e le ritrovo nel bicchiere ma, la cosa che più mi piace sottolineare è che il vitigno principe siciliano Nero d’Avola esprime senza filtri le sue peculiari note, è giuro che non è cosa da poco, anzi è tutto.

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vinitaly 2014 ingressoIl Vinitaly 2014 ha visto una grandissima affluenza di pubblico in tutti i padiglioni, nei primi due giorni della manifestazione la folla di appassionati è stata davvero notevole, malgrado tutto i produttori dalla Sicilia alla Valle d’Aosta hanno manifestato soddisfazione per la presenza di un numero elevato di buyers e per gli affari in netto trend positivo.

Le aziende siciliane si sono relazionate con il mercato nazionale e soprattutto con quello estero, dato interessante è che quelle con fatturato fino a 100.000 euro tendono ad esportare con facilità in Paesi prevalentemente comunitari, quelle sopra i 500.000 mila euro presenziano con i propri in vini mediamente in 20 mercati di tutte le aree geografiche del mondo.

Primo Paese di sbocco è per tutte le classi di fatturato la Germania, mentre al secondo e al terzo posto ci sono la Francia e la Svizzera per i produttori fino a 100.000 euro di fatturato, la Svizzera e il Belgio per quelli tra 100.000 e 500.000 euro e gli Usa Costa Est e la Svizzera per le cantine di grandi dimensioni.
Non mancano comunque piccole realtà capaci di esportare nell’East Coast degli Stati Uniti, in Giappone e West Coast Usa, Cina, Hong Kong e Australia.

Dopo tantissimi assaggi siciliani, ecco alcune novità e le varie conferme che più mi sono piaciute, escludendo i vini etnei per i quali ci sarà un particolare focus dopo l’evento di Lunedì 14 Aprile Le Contrade dell’Etna.

giuseppe tasca vinitaly giornalevinocibo
                        Giuseppe Tasca ci mostra il suo Grillo scelto tra i migliori assaggi

Il Grillo, varietà autoctona riscoperta qualitativamente in questi ultimi anni, dona vini di gran profondità olfattiva e gustativa come nel caso del Grillo Cavallo delle Fate ’13 Tasca d’Almerita (Pa) che all’assaggio è fresco e godibile,  con il vitigno perfettamente riconoscibile.

Gran bel Grillo la ’13  di Feudo Disisa (Pa), dal naso di pesca bianca, agrumi e origano e bocca perfettamente corrispondete e di lunga vena acidica.

Leggermente più morbido il Grillo ’13 di Masseria del Feudo (Cl), dal naso di glicine, camomilla e mela gialla, dall’accattivante pienezza palatale.

carmelo bonetta la luci vinitaly giornalevinocibo
                                                               Carmelo Bonetta con il Laluci ’13

La Luci ’13 Grillo di Cristo di Campobello (Ag) presenta olfatto intenso e gran persistenza gustativa con mirabili note di frutta a polpa gialla, vegetali ed agrumate.

Piacevole la versione  piena e sostanziosa del Catarratto V90 ’13 Brugnano (Tp) che sfodera ottima abbinabilità per le sue caratteristiche di fresca materia e bilanciata morbidezza.

andrea vesco
                                                                   Andrea Vesco titolare di Rallo

Non tradisce le aspettative,  confermando che l’Inzolia è un vitigno che riesce a dare vini interessanti il nuovo Evrò ’13 di Rallo (Tp) dall’olfatto di fresche note floreali e fruttate a polpa bianca, dal sorso semplice ma efficace.

Il Ficiligno ‘13 di Bagli di Pianetto (Pa) composto da Insolia-Viognier convince sempre più per il perfetto mix tra autoctono ed internazionale, ricco al naso ed al sorso tra freschezza e morbidezza sapida.

stefano geraci tarucco colonna giornalevinocibo
                                              Stefano Geraci presenta il suo Tarucco Colonna ’13

Grande conferma per un cavallo di razza il Tarucco Colonna ’13 Geraci (Pa) Chardonnay-Grillo, dal naso accattivante, equilibrato in bocca con solita spalla acida e giusta morbidezza di beva.

Il  Verdelicia ’13 Chardonnay-Inzolia  Funaro (Tp) ha carattere da vendere riproponendo alla gustativa il naso intenso di viva frutta tropicale, erbe aromatiche e spezie.

Tra i rosati ecco due nuove interessanti novità:

stefano caruso corteferro rosato caruso & minini giornalevinocibo
                                   Stefano Caruso con il Nerello Mascalese rosato Corte Ferro

Il Nerello Mascalese ’13 Corte Ferro Caruso & Minini (Tp), l’espressione in rosato del Nerello in territorio trapanese è davvero intrigante sia per olfatto di fragoline di bosco, ribes, lampone e pepe bianco, sia per la viva freschezza di frutto sapido.

paolo cali jazz vinitaly giornalevinocibo
                                                       Paolo Calì con il suo nuovo rosato Jazz

Jazz ’13 di Paolo Cali (Rg) da 55% di Frappato e 45% Nero d’Avola è proprio particolare, emana un caleidoscopio di sentori che spaziano dalla violetta, rosa, fragola, lampone, ciliegia a note agrumate e minerali ed ha sorso che invoglia continuamente alla beva.

fabio sireci feudo montoni perricone vinitaly giornalevinocibo
                                                        Fabio Sireci con il suo nuovo Perricone

Tra i rossi debutta il nuovo Perricone ’12 di Feudo Montoni (Ag), dal bicchiere effonde piacevole viola, amarena, distinte note di rabarbaro e spezie scure, all’assaggio è fresco e ricco di tocchi minerali.

fondo antico il canto giornalevinocibo
                                           Agostino Adragna ci mostra il Canto di Fondo Antico

Il Canto ’12 di Fondo Antico (Tp) è il Nero d’Avola che per le sue caratteristiche è sicuramente apprezzato dal moderno consumatore, ha note varietali in primo piano, bocca con tannini fini, freschezza e persistenza di buon livello.

giovanni Gurrieri vinitaly giornalevinocibo
                                Giovanni Gurreri e la moglie presentano il Nero d’Avola ’12

Il Nero d’Avola ’12 Gurrieri (Rg) è una piacevole sorpresa, nel bicchiere c’è qualità ed immediatezza, bouquet di violetta, note fragranti d’amarena, con leggero sottofondo di spezie dolci e sorso acido-sapido di buona lunghezza.

nicolas gatti vinitaly giornalevinocibo
                                               Nicolas Gatti posa per noi con il Martiniano ’10

Sugli scudi il Martiniano di Tenuta Gatti ’10 (Me), ottenuto da un blend di 70% Nero d’ Avola e 30% Cabernet Sauvignon, è ricco al naso ed in bocca di note floreali di rosa e fruttate di mora ed amarena, sentori vegetali e dolce speziatura.

Il Cerasuolo di Vittoria Classico ’11 Valle dell’Acate (Rg) rapisce per equilibrio olfattivo e gustativo, frutti di bosco, amarene, macchia mediterranea e spezie fini, sorso fresco e sapido.

antonio rallo angheli giornalevinocibo
                                Il Presidente di Assovini Sicilia Antonio Rallo con il suo Angheli ’10

Bordolese dal carattere siciliano Angheli ’10 Donnafugata (Tp) da Merlot e Cabernet Sauvignon sfoggia nuova etichetta e gran piacevolezza con naso intenso di ribes, marasca, grafite, cuoio e cioccolato. Bocca piena, la carta vincente è il tannino che lo rende intrigante nel lungo finale.

Gran Nero d’Avola il Nerobufaleffj ’09 Gulfi (Rg), la matrice territoriale del vitigno principe siciliano esplode al naso con tutte le sue peculiari caratteristiche, ha palato deciso tra tannino fine e morbidezza glicerica.

marco calcaterra avide vinitaly giornalevinocibo
                                                         Marco Calcaterra con il suo Sigillo ’06

Davvero un bel vino il Sigillo ’06 Avide Nero d’Avola- Cabernet Sauvignon, dal naso elegante di confettura di ribes, suadenti note erbacee, spezie dolci e polvere di caffè. Sorso vellutato e ricco con finale di sapida persistenza.

renato rovetta roberto gatti luigi salvo giornalevinocibo
   Brindisi finale di alcuni componenti del giornale: Renato Rovetta, Roberto Gatti, Luigi Salvo

Il Passito di Pantelleria Kamma’o6 di Salvatore Murana è il giusto brindisi finale, tutta la luce ed il sole di Sicilia nel bicchiere, albicocche in confettura, miele di zagara, pan di Spagna, note iodate. Morbido al palato scorre vivo di freschezza tra ritorni sapidi.

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