Sono due interessanti vini isolani sotto i riflettori nell’ultima puntata del Borsino del vino: il primo è un classico rosso sardo ottenuto vitigno simbolo Cannonau, l’altro un bianco siciliano innovativo dallo stile tipicamente internazionale, sono il Costera 2006 di Argiolas ed il Terre di Ginestra Q Blanq 2008 di Calatrasi.
Nell’ inserto Curiosità la presentazione dei bicchieri più adatti alle varie tipologie di vino si completa con quello più adatto al vino bianco ed al rosso sia giovane che maturo. Il bicchiere più adatto svolge la funzione di riequilibrare le sensazioni, sia olfattive che gustative, aiuta a percepire al naso meglio gli aromi ed a dirigere il vino all’interno della cavità orale nelle zone di maggior percezione delle sensazioni opposte alle qualità organolettiche del prodotto.
Puntata del 22 Gennaio 2010
Ma un bicchiere riesce ad influire sul vino? Non pensavo molto curioso.
Bella puntata!
Mi affascinano i vini sardi, riescono ad essere forti ma nelllo stesso tempo suadenti.
Da come se ne parla questo Sauvignon sembra uscire fuori dai canonici vini pieni di fieno e pipì di gatto ,lo proverò.
…ed io che bevo sembre con lo stesso bicchiere.
Ottimo il Costera di Argiolas, tra i cannonau mi piacciono il Mamuthone del vigneto Loreta Attesu di MAmoiada ed il Josto Miglior di Antichi poderi di Jerzu
Luigi mi hai consigliato tempo fa lo Jacaranda il Sauvignon Blanc azienda Cassarà che hai premiato al Concorso Mondiale di Bruxelles mi è molto piaciuto.
Questo sembra abbia altre caratteristiche di piacevolezza più fruttate ed accattivanti, non l’ho mai bevuto ma l’etichetta è davvero elegante.
Vorrei proporre come argomento della rubrica Curiosità di come materialmente poter servire appurare la temperatura del vino che si beve. E’ chiaro che avviene attraverso l’utilizzo di un termometro ma come fare ?
Complimenti per l’eccellente lavoro comunicativo che la trasmissione compie.
Carlo
Il canonico appuntamento con la visione del Borsino del Vino mi spinge sempre a provare nuovi vini.
Ammetto la mia ignoranza sul Cannonau, mentre sul Sauvignon certamente ho più esperienza. E’ tra i bianchi che prendo sempre al ristorante o in enoteca e riesce ad avere tante sfaccettature, secondo me, a secondo del luogo di provenienza e dalla vinificazione eseguita.
I Nerozelandesi sono completamente diversi dai francesi o da quelli che provengono dai paesi caldi.
Ogni bottiglia è una scoperta, è questo il bello del vino!!!!!!!
Luigi questo Sauvignon sembra particolare, posto questo pezzo che ho sul Sauvignon:
La caratteristica che principalmente contraddistingue il Sauvignon Blanc sono i suoi aromi prevalentemente erbacei e vegetali, spesso ricordano l’ortica e il peperone verde, ma anche aromi più insoliti e che non ci si aspetterebbe di trovare in un vino, come quello di urina di gatto. In realtà gli aromi del Sauvignon Blanc sono completati anche da affascinanti note di frutta, molto spesso anche da frutta esotica, come il litchi, ananas e frutto della passione, così come la gamma floreale è piuttosto ricca. Come sempre, la natura e la qualità degli aromi di un’uva sono regolati da diversi fattori, fra questi anche il tipo di terreno in cui si coltiva la vite, il clima, il grado di maturazione al momento del raccolto e, non da ultimo, il modo in cui viene vinificata e, ovviamente, le qualità aromatiche specifiche dell’uva stessa. La scelta dei tipi di aromi nei vini matti con Sauvignon Blanc è quindi anche legata a ragioni produttive e mentre un tempo si favoriva l’esaltazione del carattere erbaceo e vegetale dell’uva – una caratteristica tipica del Sancerre e del Pouilly-Fumé – oggi si tende a favorire lo sviluppo dei freschi aromi di frutta.
Tra le puntate più riuscite.
Il Sauvignon Blanc lo adoro.