Si è svolto a Palermo nella sala gialla di Palazzo dei Normanni l’incontro tra i vertici dell’Assessorato agricoltura, dell’Istituto della vite e del vino ed i produttori per dibattere sulle modalità d’attuazione della tribolata generica DOC Sicilia, alcuni si, alcuni no, molte le perplessità.
WINE REALITY Web Tv ha raccolto le opinioni di alcuni dei presenti: il Presidente dell’Istituto della Vite e del Vino Leonardo Agueci, il Presidente del Consorzio di Tutela della Doc Monreale Mirella Tamburello, Renato Di Lorenzo dell’azienda agricola Feudo Disisa, Andrea Vesco dell’azienda agricola Rallo, Rosario Farulla della cantina del Gattopardo, Luciano Parrinello enologo e giudice di concorsi enologici internazionali e Filippo Barbiera autore e conduttore di programmi Tv sul vino.
Nel corso di questo incontro il problema che è emerso in maniera preponderante è stato, senza alcun dubbio, la possibilità che nella normativa della Doc si faccia esplicita permissività all’imbottigliamento fuori regione. Tutti quei produttori che da tempo si sono impegnati in un percorso di qualità e di caratterizzazione dei propri prodotti sono assolutamente contrari. Sintomatiche invece, a tal proposito, le parole del Direttore dell’Istituto Vite e Vino Dario Cartabellotta: “Ci troviamo difronte ad una nuova realtà, le organizzazioni comuni di mercato aprono la possibilità di fare promozione nei paesi non europei. Il vino siciliano è all’inizio di una nuova fase e la Doc deve essere vista come uno strumento a servizio dei produttori”.
Marilena Barbera delle Cantine Barbera di Menfi ha espresso in maniera netta la sua posizione che riflette quella di tanti altri: “Non sono d’accordo con l’istituzione della Doc Sicilia, le si chiedono due miracoli: risolvere i problemi del mercato e quelli della cooperazione. Le piccole aziende devono chiedere una Doc più forte della Igt, mentre adesso sono troppo pochi i paletti posti nel disciplinare della nuova grande denominazione unica. È come se uno stesso prodotto venisse vestito in modo diverso, i consumatori non sono per nulla stupidi”.
E’ tutto ancora in alto mare.
Molto chiaro ed esauriente Andrea Vesco, centra esattamente il problema!!!!
Almeno alcuni dei produttori sollevano dubbi sull’imbottigliamento fuori regione, già è assurda questa Doc per di più imbottigliata ovunque è pazzia!!!
Molto interessante questo servizio video sulla Doc Sicilia, finalmente è chiaro che sono decisamente non contenti i produttori della proposta di imbottigliare questa DOC fuori regione, ma come è possibile avanzare una simile idea quando in tutto il mondo vitivinicolo la DOC (che nei vari stati assume nomi diversi) è sinonimo di localizzazione ben precisa.
Questa storia della Doc Sicilia è veramente paradossale!!!
Ci danno dei soldi per promuovere le Doc ?
In Sicilia abbiamo poco vino Doc?
Facciamo diventare tutto Doc così avremo più denaro!!!
E’ incredibile!!!
Gent. Giulio è proprio così noi siciliani siamo unici.
Abbiamo creato tanta confusione con il Nero d’Avola Igt permettendo che tutti abbiano potuto imbottigliarlo fuori la Sicilia ( a questo proposito, Luigi ricordo questo tuo pezzo che ha evidenziato il problema https://winereality.wordpress.com/2008/01/24/nero-davola-adesso-e-il-momento-di-tutelarlo/ ),
adesso si vuol fare una Doc assurda e per di più vogliamo fare lo stesso, permettere che si imbottigli DOC SICILIA fuori regione.
Tutti gli intervistati hanno detto cose giuste.
sono daccordo al 100%
Tanto parlare di questa possibile DOC Sicilia, ma perchè questa possibilità è così mal vista ? il nome Sicilia tira ed spendibile per i vari produttori, basta dare un munimo di qualità e le vendite potranno aumentare.
Voglio sollevare un quesito. Ma alla fine della fiera…. il 31 luglio chi deciderà realmente la nascita di questa doc ? Ho parlato con molti produttori e la maggior parte di loro non hanno assolutamente idea non solo dei preggi e dei difetti di questa doc, ma non sanno assolutamente delle caratteristiche del disciplinare proposto.
L’ignoranza a tal proposito dunque è enorme.
Le interviste del bel servizio video evidenziano quello che qualunque persona di buon senso non può che pensare.
se proprio volete fare questa cosa tutta sicula abbiate almeno il pudore di stabilire l’imbottigliamento in regione!!!!!!!!!!!!
quoto assolutamente il post scritto da critico, il suo pensiero è assolutamente il mio.
Abbiano almeno questa decenza!!!!!!!!!!!!!!!
Luigi lei mette i riflettori su un argomento che a mio modo di vedere è poco dibattuto ed invece credo sia di importanza fondamentale per la Siclia che investe e lavora.
La mia preoccupazuione e che siano pochi a decidere per tutti.
Spero non sia così.
Sono convinto che bisogna mettere in evidenza i gravi danni che subirebbe la stragrande maggioranza delle aziende vitivinicole siciliane dalla nascita della Doc Sicilia. non sono chiari i motivi di questa procedura ne’ si conoscono realmente gli effetti che questa unica Doc siciliana avrebbe per le aziende, dato che la qualità del vino che andrebbe dentro queste bottiglie è tutto un quiz!!!!
Non sono del tutto contraria alla doc sicilia, forse servirà a promuovere meglio il vino siciliano, forse i contributi che arriveranno serviranno a produrre meglio e a dare nuovi posti di lavoro. Non bisogna essere contrari a priori alle novità che potrebbero essere positive, se fatte bene e con coscienza.
alessandragreco ha scritto “Non sono del tutto contraria alla doc sicilia, forse servirà a promuovere meglio il vino siciliano, forse i contributi che arriveranno serviranno a produrre meglio e a dare nuovi posti di lavoro”
Molto forse……..
…un disciplinare che va modificato. E’ una situazione da concordare con viva serietà. Cerchiamo di puntare sulla qualità coinvolgendo tutti… così come si è detto DOC sono i territori, non i vini.